Il volto di Tiziano torna nella casa natale Dagli Uffizi due autoritratti

La casa dei Vecellio in Borgata Arsenale a Pieve di Cadore offre oggi due immagini di Tiziano: quella originale del padrone di casa e quella del ritratto di scuola nordica, che ora si contrappongono schiena contro schiena nella stessa teca espositiva. Resta irrisolto l’enigma di un altro ritratto, scoperto da Lionello Puppi e mai ritrovato. I due dipinti raffiguranti il Maestro cadorino fanno parte della raccolta degli Uffizi di Firenze – dove non erano esposti al pubblico – e sono stati ottenuti in prestito dalla Magnifica Comunità di Cadore per essere collocati nella quattrocentesca dimora del pittore, in mostra da oggi al 29 settembre.
Immagine classica
I due ritratti sono stati collocati all’interno di una teca di colore Rosso Tiziano, a prova di sfondamento e con cristalli infrangibili anche se aggrediti a colpi di mazza: è una garanzia chiesta dagli Uffizi per non mettere in pericolo due opere dal valore inestimabile.
«La mostra, intitolata “Tiziano. L’enigma dell’autoritratto”» spiega il direttore della Rete Museale della Magnifica, Matteo Da Deppo, «propone ai visitatori due opere poco conosciute ma particolarmente interessanti per almeno due motivi: da un lato restituiscono un’immagine dell’artista classica e riconoscibile da tutti, perché l’originale dalla quale sono state ricavate è il celebre Autoritratto custodito a Berlino. Dall’altro lato evocano una terza opera, il “ritratto cadorino”, che era in possesso del cugino del pittore, Tiziano Vecellio detto L’oratore, e del quale si sono perse le tracce».
Il progetto espositivo Tiziano quindi è più che una mostra. L’enigma dell’autoritratto è un racconto che nel periodo di esposizione nella casa natale di Tiziano, si arricchirà di contributi, pareri e linguaggi diversi.
Al centro di questa narrazione ci sono i due quadri.
«Le due opere che la Magnifica Comunità ha ottenuto in prestito dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze», spiega ancora Matteo Da Deppo, sono un autoritratto che è sempre stato al centro dalla critica – e per questo misterioso – e un ritratto della scuola nordica. Il progetto, promosso dall’ente oggi proprietario dell’edificio, rientra nelle azioni di riqualificazione e valorizzazione della casa natale di Tiziano Vecellio. Il progetto è dedicato alla memoria di Lionello Puppi, autore di molti studi storico – artistici e, in particolare dell’Epistolario di Tiziano, e docente universitario, già componente del Consiglio scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, recentemente scomparso: il titolo Tiziano.
Lo spirito
L’enigma dell’autoritratto è infatti preso in prestito da un suo studio, apparso nel periodico StileArte nel 2007. Ma qual è lo scopo del progetto? «Lo scopo vero, di questa operazione, al di là del marketing, è riportare lo spirito di Tiziano nel suo contesto perché egli fu ed è ancora oggi, espressione di un contesto storico, di un territorio, di particolari dinamiche sociali e per questo la Magnifica Comunità di Cadore intende raccontarlo a tutti, mostrando attraverso i ritratti il suo aspetto maggiormente conosciuto nella casa dove nacque, crebbe e che frequentò per tutta la vita ed esponendo documenti storici originali solitamente conservati nell’Archivio antico e nella Biblioteca Tizianesca. Attraverso loro si cerca di ricostruire la storia delle due opere prestate dagli Uffizi».
La critica
I due Ritratti di Tiziano sono un olio su carta incollata su tavola e un olio su tela; una si trovava nel Corridoio Vasariano degli Uffizi, ora chiuso per restauro, e l’altra nel deposito del museo: nonostante il dibattito critico sia aperto, la qualità di entrambe è elevata ed emerge grazie al loro recente restauro.
Per l’olio su tela, la critica fino all’Ottocento lo aveva ritenuto di mano tizianesca mentre in seguito, anche a causa delle pessime condizioni di conservazione, aveva sollevato molti dubbi. Autografa o copia, l’opera che ritrae il Maestro con la tavolozza in mano resta importante per la sua comprensione immediata. —
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