La voce di Francesca Michielin “Sulle ali di un sogno” con le Orme

La band veneziana capitanata da Michi Dei Rossi pubblica un nuovo album «Ho 70 anni e in questo lavoro ho messo tutta la mia passione per la musica»

intervista

Michi Dei Rossi con le sue Orme festeggia 70 anni pubblicando il nuovo album “Sulle ali di un sogno” con i classici della progressive band veneziana e due inediti. Il batterista, unico componente rimasto della storica formazione a tre delle Orme, ha coinvolto nel progetto discografico tre ospiti: la cantante Francesca Michielin, il violinista David Cross e il tenore lirico Eero Lasorla. Attualmente le Orme sono Michi Dei Rossi (batteria, percussioni e glockenspiel), Michele Bon (organo Hammond e tastiere) e Alessio Trapella (voce, basso e contrabbasso). Nel disco le chitarre sono suonate da Ivan Geronazzo.

Dei Rossi, come è nato “Sulle ali di un sogno”?

«È nato dalla voglia di mettere in questi 40 minuti la mia passione per la musica: la classica, la lirica, il rock e il prog con arrangiamenti particolari. Mi sono detto: se non lo faccio adesso che ho 70 anni… Avevo quasi finito un disco di inediti però ho voluto fare una cosa diversa per segnare una tappa importante. Volevo sperimentare questo modo di arrangiare e di lavorare sui suoni, come si usava negli anni Settanta. A quei tempi nei dischi si sentiva tutto, ogni nota, ogni strumento con il suo suono vero. La tecnologia va bene se è usata in un certo modo. Non mi piace però quando si usa il computer al posto degli strumenti musicali. Oggi i dischi sono un’altra cosa, si sente solo la cassa della batteria e la voce altissima che copre tutto. Ho visto però che anche Enrico Ruggeri ha appena pubblicato un disco con i suoni alla vecchia maniera, facendo un po’ come ho fatto io per il nuovo disco delle Orme».

Perché la collaborazione con Francesca Michielin?

«Ho sentito la versione di “Gioco di bimba” di Francesca grazie a YouTube. Mi ha emozionato e ho pensato: se farò un disco con quella canzone, la contatterò perché mi piace molto la sua voce e il suo spirito. Così, l’ho chiamata e lei ha accettato. Quando è venuta in studio ha detto: “Ho sentito tutti i dischi delle Orme sin da piccola, sono emozionatissima”».

Con David Cross ed Eero Lasorla, invece, la collaborazione dura da tempo.

«David, ex violinista dei King Crimson, l’abbiamo contattato l’anno scorso per un tour e ha accettato subito. Mi piace perché è ancora uno di quei musicisti che ama improvvisare molto e poi ama la musica delle Orme. Eero l’ho scoperto tramite il conservatorio Santa Cecilia di Roma, anni fa quando dovevamo registrare ClassicOrme e avevamo bisogno di un tenore lirico».

Nell’album ci sono anche due inediti tra cui “Un altro cielo” con la musica di Bach: “Aria sulla quarta corda”.

«Quel brano nasce dal mio grande amore per Bach e per quell’aria che è sempre stato una mia passione. Ancora oggi quando vado a correre al mattino ce l’ho in testa. I Procol Harum avevano usato le armonie del brano di Backper “A Whiter Shade of Pale”, noi, invece, abbiamo lasciata intatta anche la melodia».

Che effetto le fa registrare di nuovo i classici delle Orme, senza Tagliapietra e Pagliuca che quei brani li hanno scritti?

«È musica che mi piace e la faccio. Ho voluto rivisitare, ad esempio, “Felona e Sorona” perché è quello che suoniamo ancora oggi dal vivo. Siccome, secondo me, attualmente suoniamo quella musica meglio di ieri, ho pensato che sarebbe stato bello registrarla per lasciare una testimonianza di come la interpretiamo oggi».

Il nuovo tour non comprende date in Veneto, come mai?

«Ora faremo otto date, che fanno parte di un primo tour, poi ce ne sarà uno estivo ed uno autunnale. Quindi, ci sarà modo sicuramente di fare dei concerti anche per i fan veneti».

Michele Bugliari

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