«Per Coliandro mi sono fatta in due»

Euridice Axen è la donna del destino nell’ultima puntata, in onda stasera, della fortunata serie tv
Di Barbara Cangiano
Giampaolo Morelli durante il photocall di presentazione della serie tv di Mediaset ''Baciati dall'amore'' alla Casa del Cinema. Roma, 14 novembre 2011. ANSA/CLAUDIO PERI
Giampaolo Morelli durante il photocall di presentazione della serie tv di Mediaset ''Baciati dall'amore'' alla Casa del Cinema. Roma, 14 novembre 2011. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. Con “Copkiller” l’ispettore Coliandro saluta i suoi fan. Dopo cinque episodi e altrettante misteriose partner l’irriverente poliziotto figlio della fantasia del giallista Carlo Lucarelli, si prepara a tenere inchiodati i telespettatori con un’ultima puntata (questa sera dalle 21,15 su Rai2) «che vi stupirà con effetti spettacolari, non fosse altro per il fatto che interpreto due personaggi», promette Euridice Axen, la Veronica Torre di “Le tre rose di Eva”.

In ordine cronologico, è l’ultima compagna di Coliandro e per l’occasione addirittura si fa in due.

«Sarò Giulia e anche Anna. Due personaggi diversissimi tra loro. Una femme fatale un pizzico fumettistica e una donna all’apparenza remissiva. Entrambe si avvicineranno a lui, per motivi differenti, irretendolo in un gioco che lo disorienterà e gli insegnerà che non bisogna farsi ingannare dalle apparenze. Gli costerà cara».

La “cattiva” della situazione chi è, Giulia o Anna?

«Non lo rivelo neppure sotto tortura. Guardatelo e lo scoprirete. Anche perché le loro vite si intrecciano. Un particolare che mi ha conquistato non appena ho letto la sceneggiatura. E che mi ha convinto ad accettare la proposta di quegli scalmanati dei Manetti Bros».

Li conosceva già.

«Sì, mi avevano diretto in una puntata di “Rex”. Quando mi hanno contattato, non mi hanno lasciato molta scelta. Ma devo dire che anch’io non ho esitato, perché le mie Giulia e Anna sono, in fondo, piuttosto hitchcockiane e qualunque attore si sarebbe lanciato in un ruolo del genere».

I Manetti sono noti per il loro stile, per così dire, estremo. Conferma?

«Lavorare con loro è tosto. Non si fermano mai e abbiamo girato in condizioni difficili, perché l’episodio è prevalentemente ambientato in un tunnel. Però sanno creare un’atmosfera goliardica e rilassata e questo è impagabile».

E Morelli? Com’è recitare al fianco di un sex symbol?

«Giampaolo non interpreta Coliandro. È Coliandro. Quell’aria svagata gli riesce facile perché lui è proprio così. Poi è simpatico, ha sempre la battuta pronta. Ed è oggettivamente bello, ma di quelli inconsapevoli. Tra noi si è creata una bella alchimia anche se ci siamo imposti di mantenere le distanze, per evitare che si creassero eccessive complicità anche tra i nostri personaggi».

Per lei è un ritorno al poliziesco. Con il capitano Lucia Brancato di “Ris Roma - Delitti imperfetti” ha conquistato il grande pubblico.

«Vero. Sono stati tre anni fantastici. Ci siamo divertiti come matti, come fossimo adolescenti all’ultimo anno del liceo. Con Fabio Troiano, Marco Rossetti e tutti gli altri del cast siamo rimasti in ottimi rapporti. Certe volte penso che sarebbe bello riunirci in una grande compagnia teatrale, tanto siamo già molto affiatati».

E rifare “Ris”?

«Magari, ma non penso sia possibile».

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