Spumeggiante Donizetti le trame del suo “Elisir” si intrecciano al Castello
PADOVA. Se nel Barbiere di Siviglia di Rossini, ciò che colpisce al primo ascolto è la straripante cavatina di Figaro “Largo al factotum della città”, nell’Elisir d’amore di Donizetti lo stesso accade con la mirabolante entrata, “Udite o rustici”, del ciarlatano Dulcamara che vuol contrabbandare del vino bordeaux per bevanda miracolosa in grado di far guarire molteplici malattie ed inoltre far innamorare di sé chi si desidera. Cede alle sue lusinghe il timido Nemorino, che spera così di conquistare le grazie di Adina, per la quale invano spasima (“Quant’è bella, quanto è cara”). Costei è una di quelle femmes savantes di cui son piene le opere buffe. Provoca il giovinotto promettendo invece la sua mano al bellimbusto Belcore, capo dei soldati capitati nel villaggio. La ragazza non ha bisogno del ritrovato di Dulcamara perché è consapevole del suo fascino: “la ricetta è il mio visino, in quest’occhi è l’elisir”. Ride quando legge del filtro d’amore che Isotta fa bere a Tristano per ammaliarlo.
Non sarà l’elisir a dare la vittoria a Nemorino, ma un’inattesa eredità, che lo trasforma nel “gallo della checca”, oggetto dell’interesse di tutte le ragazze da marito. Questo suo improvviso successo muliebre muta l’animo di Adina, punta dalla gelosia, e Nemorino se ne accorge. Donizetti impose al librettista Romani la patetica aria del tenore: “Una furtiva lacrima negli occhi suoi spuntò”, introdotta morbidamente dal fagotto. Finalmente Il giovane può dire “M’ama, sì m’ama, lo vedo. Il lieto fine, con Dulcamara a decantare la provata efficacia del suo elisir, è immancabile.
La spumeggiante musica di Donizetti, con qualche velo di malinconia, ottenne una calorosissima accoglienza fin dalla sera del debutto, il 12 maggio 1832 al Teatro della Canobbiana di Milano. La stagione lirica padovana al Castello dei Carraresi ripropone questo titolo ancora una volta, venerdì 2 agosto alle 21.15. Ecco il cast: Adina, Jessica Nuccio, Nemorino, Giordano Lucà, Dulcamara, Filippo Polinelli, Belcore, Leonardo Lee, Giannetta, Silvia Celadin. Collaborerà il Coro Lirico Veneto, istruito da Stefano Lovato. L’Orchestra di Padova e del Veneto sarà diretta da Nicola Simoni. La regia è affidata a Yamal das Irmich, scene e costumi sono firmati da Matteo Paoletti Franzato. È una coproduzione con Bassano Opera Festival. —
Massimo Contiero
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