Australia, Meta rimuove account di utenti sotto i 16 anni

Da Instagram, FaceBook e Threads, dal 4 dicembre

(ANSA) - SYDNEY, 24 NOV - Meta ha già iniziato ad avvisare centinaia di migliaia di adolescenti australiani: nei prossimi giorni gli account Instagram, Facebook e Threads riconducibili a utenti sotto i 16 anni saranno rimossi in anticipo rispetto all'avvio formale del divieto, previsto per il 10 dicembre. Da 4 dicembre la piattaforma inizierà a chiudere i profili dei minori di 16 anni e a bloccare nuove iscrizioni, in una corsa contro il tempo che coinvolge almeno 350 mila utenti su Instagram e 150 mila su Facebook. Gli avvisi stanno arrivando via e-mail, SMS e notifiche in app, con un messaggio chiaro: "In conformità con norme australiane gli utenti hanno due settimane per copiare o eliminare" i propri dati. Messenger rimane per ora escluso dal divieto. Meta sta invitando i minorenni a salvare post e conversazioni e a lasciare un contatto per riattivare un account dopo il compimento dei 16 anni. Avvierà la rimozione partendo dai profili che ritiene con maggiore probabilità intestati a minori di 16 anni, pur riconoscendo che il sistema potrebbe commettere imprecisioni. Una proporzione di utenti infatti potrebbe avere un'età maggiore, ma essere comunque colpita dal divieto. Per contestare la disattivazione gli utenti dovranno sottoporsi a una scansione facciale tramite video-selfie oppure presentare la scansione di un documento ufficiale. Le verifiche saranno compiute da Yoti, società specializzata in stime dell'età basate su intelligenza artificiale. I dati, assicura l'azienda, non saranno conservati. Tuttavia studi indipendenti e lo stesso test governativo sull'affidabilità delle tecnologie di verifica hanno mostrato margini di errore sostanziali: in media quasi un sedicenne su sette rischia un falso negativo. Non è ancora chiaro quale via d'uscita avranno gli utenti che, pur avendo più di 16 anni, risultassero erroneamente bloccati ma senza la possibilità di esibire un documento. La responsabile di Meta Australia, Will Easton, ha riconosciuto che il divieto "pone sfide reali", ricordando però gli strumenti di sicurezza già adottati dalla piattaforma. Meta, ha aggiunto, continuerà a collaborare con le autorità per conciliare tutela dei minori, privacy e utilità sociale delle proprie applicazioni. (ANSA).

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