Ballerina ucraina e maestra russa, paso doble di pace

A Internazionali di danza sportiva a Roma una storia di speranza

(ANSA) - ROMA, 06 OTT - Sul parquet del PalaTiziano di Roma ogni passo di danza sembra raccontare una storia. Quella di Varvara Hrushanina, ballerina ucraina di appena 13 anni, in gara agli Internazionali di danza sportiva, parla di guerra e rinascita. Balla da quando aveva 4 anni. Poi, all'età di 10, la fuga dalle bombe su Dnipro, la sua città, una delle più colpite dall'invasione russa. Oggi i ritmi dei balli latino americani hanno ripreso a scandire le sue giornate. Suoni inconfondibili, movimenti ipnotici: cha cha cha, paso doble, jive, rumba e samba. A Deruta, città umbra celebre per le ceramiche, ha trovato una casa e un'allenatrice: Uliana Fomenko è russa e Varvara la definisce "una seconda mamma". Gli occhi pieni di orgoglio della maestra accompagnano l'esibizione dell'allieva, che condivide la pista con Massimo Menghinelli, appena un anno più grande. "Stiamo aiutando la sua famiglia, ma la situazione non è facile. Gli ucraini per me sono fratelli. Un po' come gli spagnoli per gli italiani", spiega Uliana, originaria di Mosca. Sulla pista dell'evento targato Fidesm e Wdsf la magia prende vita: il giallo sgargiante dell'abito volteggia tra le figure. Per la finale (categoria Junior II) l'abito diventa nero. La folcloristica sfida tra toro e torero tipica del paso doble diverte pubblico e protagonisti. Fuori dalla pista il sorriso coreografico lascia il posto all'emozione di una bambina che non vuole parlare di guerra, ma solo dei suoi sogni da ballerina. L'ottima conoscenza dell'italiano (9 in pagella al liceo artistico) sprigiona impegno e costanza scolastica da incastrare in un calendario agonistico intenso. "A novembre parteciperò ai Mondiali. È un sogno. Voglio competere con i più forti e dimostrare che il ballo è la mia vita", spiega Varvara. In Italia si sente a casa, ma "il primo anno è stato difficile", ricorda. I genitori lavorano, ma per chi è fuggito dalle bombe non è facile trovare un affitto. Proprio Uliana ha dato una mano. Prima nella vita, poi in allenamento, abbattendo le barriere generate da un conflitto che sulla pista da ballo sembra ancora più lontano. "Uliana mi ha aiutata, anche con l'italiano. Col passare dei mesi ho trovato i primi amici. Qui in Italia sono diventata più forte, anche grazie a lei che mi ha insegnato molto". Varvara e Massimo chiudono la finale al secondo posto. Contenti? "No, volevamo vincere", ammette lui. Ora nel mirino c'è il Mondiale di novembre. L'obiettivo sarà la qualificazione alla finale degli Junior II che all'Italia manca ormai da sei anni. Era il 2019, tre anni prima dell'inizio dell'invasione russa: un altro mondo, un'altra vita. Oggi anche un passo di danza può essere un messaggio di pace. (ANSA).

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