Bancarotta fraudolenta nella cantieristica, buco di 8milioni

Sequestrati dalla Gdf Trieste beni e valori per 500mila euro

(ANSA) - TRIESTE, 15 SET - I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste hanno concluso un'articolata attività d'indagine nei confronti di una società con sede a Palermo, ma operante stabilmente in sub-appalto in Friuli Venezia Giulia per Fincantieri, sequestrando circa 500 mila euro di beni e disponibilità finanziarie profitto di reati fallimentari e tributari. L'azienda indagata, che operava in sub-appalto con Fincantieri in vari sedimi del Friuli Venezia Giulia, aveva creato un "buco" di otto milioni di euro. Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palermo, hanno appurato che la società, facente parte di un gruppo societario che, complessivamente, sviluppa un volume d'affari superiore ai 6 milioni di euro, veniva messa in liquidazione giudiziale per insolvenza nei confronti dei creditori. Nel contempo, secondo l'accusa, il suo socio unico e amministratore metteva in atto in maniera non occasionale una serie di condotte criminose tese a depauperare il patrimonio aziendale a discapito dei molteplici creditori, tra cui in particolare i dipendenti (trasfertisti da altre regioni) e l'amministrazione finanziaria. A seguito del provvedimento emesso dal Gip di Palermo, i militari della Guardia di Finanza di Trieste hanno sequestrato vari asset all' imprenditore indagato per reati fallimentari e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Fra questi, una villa con piscina a Carini (Palermo), due rolex e un lingotto d'oro rinvenuti nel corso della perquisizione. (ANSA).

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