Cardinale Repole al rifugio migranti a Oulx, 'luogo di speranza'

(ANSA) - OULX, 06 DIC - "La prima cosa che mi colpisce è quella di incontrare un luogo di speranza e la speranza fa vivere". Così il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino, ha descritto, durante la visita di oggi, il centro di accoglienza Rifugio Fraternità "Massi" di Oulx (Torino). Ad accoglierlo don Luigi Chiampo, sacerdote della Diocesi di Susa e presidente della fondazione Talità Kum, che gestisce il rifugio solidale. Don Chiampo ha accompagnato il cardinale all'interno del rifugio, nato nel 2018 per far fronte all'emergenza migratoria lungo la frontiera. Il rifugio offre accoglienza 24 ore su 24 per donne, uomini e bambini che intendono proseguire il proprio cammino verso altri Paesi europei e opera grazie alla collaborazione e alla sinergia di varie istituzioni, associazioni e grazie ad un nutrito gruppo di volontari. Il cardinale ha incontrato i migranti presenti al rifugio, circa un centinaio: "Quando incrociamo i loro occhi capiamo che c'è un bisogno di cura, di umanità. Si può vivere secondo l'istinto oppure si può vivere veramente da uomini, riscoprendo l'umanità e sapendo che quel volto sta chiedendo aiuto. È giusto porre luce su questa realtà non soltanto perché ci ricorda chi siamo, ma anche perché ci aiuta a ricordare che per vivere civilmente c'è bisogno della gratuità dei tanti volontari che prestano il loro servizio. Sono felice di aver visitato un luogo di umanità e generosità". Sul tema dell'immigrazione Repole ha commentato: "Dobbiamo ricordarci che, prima di qualsiasi etichetta, c'è il volto di un essere umano. Prima del colore della pelle, prima della nazionalità, prima dei viaggi sui barconi, ci sono degli occhi. Se smettiamo di guardarli ci impoveriamo nella nostra stessa umanità. Noi abbiamo il diritto e il dovere di chiederci come organizzare l'ospitalità, come viverla affinché sia davvero un'accoglienza umana". (ANSA).
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