Critica Sociale dedica una monografia ad Anna Kuliscioff a 100 anni dalla morte

Sotto la testata per la prima volta il suo nome come cofondatrice con Turati

(ANSA) - MILANO, 27 DIC - Nel centesimo anniversario della morte di Anna Kuliscioff, figura centrale del socialismo e del femminismo italiano scomparsa il 27 dicembre 1925, Critica Sociale le dedica gran parte del numero di dicembre. Non solo. Da questo numero, sotto la testata, comparirà la scritta "Rivista del socialismo italiano fondata nel 1891 da Anna Kuliscioff e Flippo Turati. Un 'risarcimento', con cui viene riconosciuto alla "dottora dei poveri", come veniva chiamata per la sua incessante opera di assistenza sanitaria gratuita, il ruolo di cofondatrice. L'omaggio del numero di dicembre parte da un titolo, 'Anna Mater', "che - spiega il condirettore Massimiliano Amato - prova a rappresentare la sintesi di ciò che la Kuliscioff ha rappresentato per la nostra rivista, la causa del socialismo, e quella, fondamentale, della parità di genere". La monografia ospita interventi di un nutrito gruppo di studiose che la conoscono bene: le professoresse Sara Gentile, Katia Massara, Maria Teresa Sega, Paola Culicelli e Fiorenza Taricone. A completamento, un estratto dal libro "Anna K." (Fuori/Scena edizioni) scritto da Tiziana Ferrario, e una sorta di "diario di bordo" di Marco Perisse, autore di un dramma storico incentrato sulla figura della madre del moderno femminismo. Infine, la riproposizione integrale dell'articolo con cui Claudio Treves commemorò la Kuliscioff nel numero della Critica del gennaio 1926. "Ne è venuto fuori - scrivono in una nota lo stesso Amato, il direttore responsabile Stefano Carluccio e l'editore Giuseppe Sarno - un affresco ampio e articolato, dal quale emergono i passaggi più significativi di una vicenda umana e politica irripetibile: la formazione nella Russia prerivoluzionaria, l'approdo in Italia, il rapporto con Andrea Costa e quello con Filippo Turati, due figure 'forti' alle quali riuscirà sempre a tenere testa con la fierezza e la determinazione delle proprie idee, la militanza politica assorbente di ogni dimensione dell'esistenza. Dominanti su tutto, le sue battaglie per l'emancipazione femminile, condotte attraverso gli articoli scritti per la Critica e per altri giornali socialisti, conferenze, opuscoli e libelli". (ANSA).

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