Cumberbatch nel 'caos del lutto e della vita' in L'ombra del corvo

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Un marito in lutto, padre di due figli, scrittore e disegnatore che si trova nel momento più difficile della sua vita a confrontarsi con la creatura creata per le sue storie. È il personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch in L'ombra del corvo, il dramma psicologico con accenti horror di Dylan Southern, in arrivo in sala l'11 dicembre con Adler Entertainment. Il film, che ha debuttato al Sundance ed è passato alla Berlinale fuori concorso, è tratto dal romanzo con elementi autobiografici di Max Porter, uscito nel 2015, Il dolore è una cosa con le piume (edito in Italia da Guanda), diventato qualche anno dopo anche un monologo teatrale adattato da Enda Walsh con protagonista Cillian Murphy. Per Cumberbatch questa è una storia che ha la sua forza "nell'essere così viscerale, ma anche molto reale, è molto densa, puoi in un certo senso sentirla e percepirla. L'elemento dell'horror ti porta immediatamente nella dimensione inquietante nella quale si ritrova il protagonista, il caos del lutto, il caos della vita". "Penso che chiunque abbia vissuto un lutto, anche se non è padre o marito, possa capire quel tipo di emozioni ad ampio spettro, quel dolore bruciante e la sua peculiarità - ha spiegato l'attore presentando il film al Sundance -. Senti un senso di dissociazione, qualcosa che cogli intorno a te ti sembra all'improvviso surreale e inquietante quando vivi quell'assenza. Noi qui esploriamo tutto questo in forma cinematografica utilizzando anche elementi horror e di mistero". Nella storia, l'attore interpreta uno scrittore e disegnatore (dei personaggi non vengono indicati i nomi), autore di graphic novel e padre di due figli ancora bambini (Henry e Richard Boxall, al loro esordio cinematografico), devastato dalla morte improvvisa della moglie. L'uomo fatica a tenere insieme i pezzi della sua vita e a svolgere appieno il suo ruolo di padre. Un percorso che diventa molto più difficile quando si materializza nella sua casa un'oscura e molto molesta presenza che proviene direttamente delle sue storie, un grande Corvo parlante (reso in forma concreta grazie al lavoro fisico di Eric Lampaert e alla voce di David Thewlis), che inizia a tormentare il protagonista dando corpo a tutte le sue paure, difficoltà, inadeguatezze e sensi di colpa. (ANSA).
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