Da migrante a operatore in centro di accoglienza a Firenze

(ANSA) - FIRENZE, 01 SET - Da migrante a operatore in un centro di accoglienza a Firenze, grazie alla Fondazione Solidarietà Caritas. È la storia di Amine, origini marocchine, arrivato in Italia nel 2018 con una laurea in diritto. "All'inizio l'arrivo in Italia è stato difficile - queste le sue parole diffuse dalla Caritas con una nota -. Avevo lasciato molto alle spalle e non avevo niente davanti. Dovevo ripartire da capo. Ma dentro sentivo che valeva la pena provarci". L'incontro con la Fondazione Caritas è arrivato grazie un'attività di mediazione linguistica con una giovane donna in arrivo da una situazione delicata: da quell'esperienza ("La vita delle persone che accogli viene inevitabilmente a contatto con la tua", spiega Amine) nasce la collaborazione con la Fondazione e questo impegno diventa poi un lavoro stabile: oggi Amine fa parte di un'équipe che opera in un centro d'accoglienza e segue anche appartamenti dell'accoglienza diffusa. Il suo ruolo è quello di operatore sanitario, ma come lui stesso spiega, "non c'è una linea fissa, non è matematica. Ogni giorno impari qualcosa di nuovo, ogni persona ti rimette in discussione. In molte delle persone che accogliamo rivedo qualcosa di me. Ma so anche che ognuno ha la sua storia, le sue cicatrici. Alcuni hanno vissuto situazioni molto più pesanti della mia. Quando torni a casa la sera, ti accorgi che certe storie ti restano addosso. Provo a fare il forte, ma ogni tanto le lacrime scendono lo stesso". "Firenze mi ha accolto. E oggi, grazie alla Fondazione, posso restituire un po' di quel bene ricevuto. Mi sento parte di qualcosa. E anche quando le giornate sono pesanti, so che ha senso esserci", conclude. (ANSA).
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