Dal Fondo Cinema al Bonus Valore gli stanziamenti per la cultura

Dal 2026 molte misure per lo spettacolo dal vivo

(di Francesca Chiri) (ANSA) - ROMA, 30 DIC - Dai tagli al Fondo del Cinema al Bonus Valore Cultura, la nuova "carta" elettronica per i neo-diciottenni diplomati per l'acquisto di prodotti culturali che, a parità di risorse, rimpiazza la Carta della cultura giovani e della Carta del merito, e una serie di stanziamenti per varie iniziative: tra le tante i 5 milioni annui per sostenere in modo strutturale i musei non statali con l'istituzione del Fondo nazionale per il federalismo museale, i 4 milioni nel 2026 per Matera Capitale Mediterranea della cultura e del dialogo, e vari contributi allo spettacolo dal vivo, in particolare in favore del Teatro alla Scala (5 milioni per il 2028), della Fondazione Orchestra sinfonica e coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi (2 milioni per il 2026) e per altre fondazioni che gestiscono importanti teatri. Tra i vari capitoli di sostegno arrivano 300mila euro per le iniziative per i novanta anni dalla morte di Antonio Gramsci e 500mila, per due anni, per i cento anni dalla nascita di Pio La Torre. - CINEMA Quanto agli interventi sul Fondo del Cinema, viene ridotta la dotazione (passa dai 700 milioni di euro annui a 610 milioni di euro per il 2026 e a 500 milioni dal 2027) ma il fondo acquisisce la possibilità di definire il quantum delle risorse da destinare ai vari sostegni, incluso il Tax credit e, sempre per il cinema, e più in generale per lo spettacolo, arriva qualche risorsa in più per l'indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, volta, da una parte, ad innalzare da 30.000 a 35.000 euro il tetto massimo di reddito dichiarato al di sotto del quale è possibile avere accesso al beneficio e, dall'altra, ad istituire un regime derogatorio per i lavoratori del cinema e dell'audiovisivo, più favorevole in termini di numero minimo di giornate di contribuzione richieste. - SPETTACOLO DAL VIVO Molte le misure che riguardano il sostegno allo spettacolo dal vivo con la nascita di tre nuovi fondi: il Fondo cultura terapeutica e cura sociale (1 milione di euro l'anno), un fondo da 1,5 milioni l'anno per lo sviluppo e la promozione del sistema musicale italiano e uno, da 2 milioni l'anno, per la realizzazione di programmi audiovisivi per la divulgazione delle attività culturali dal vivo. - "DECRETO GIULI". La manovra destina parte delle risorse ad attuare il "decreto cultura": vengono finanziati con 1 milione di euro all'anno il "Premio Mattei per la cooperazione culturale" e il "Premo Olivetti per l'accessibilità culturale". - MAXXI Sempre ad attuazione del decreto cultura arrivano 500mila euro per il Maxxi Med che sorgerà a Messina. Alla Fondazione Maxxi sono inoltre assegnati 500mila euro nel 2027 per il progetto "Grande Maxxi" di Roma (più altri 250mila per l'avvio del "Maxxi Med") - TEATRI Oltre alla Scala e al Verdi la manovra destina 1 milione dal 2028 al Teatro Amilcare Ponchielli; 500mila euro nel 2026 al Teatro Dal Verme di Milano e 1 milione nel 2026 al Festival dei due Mondi di Spoleto. - FONDAZIONI E ACCADEMIE Altri contributi vanno alla Fondazione Luigi Einuadi (600mila euro) per l'Osservatorio Sud Est Europa, alla Fondazione Med-Or di Leonardo Spa (200mila nel 2026 e 2027) per svolgere ricerche sull'attività di influenza russa in Europa e in Nord Africa, mentre alle tre accademie musicali d'eccellenza vanno 300mila euro nel 2026, da dividere in parti uguali tra l'Accademia internazionale di Imola, l'Accademia musicale Chigiana di Siena e la Fondazione Scuola di musica di Fiesole. La Fondazione Giorgio Napolitano riceverà 100mila euro nel 2026 e 2027 e l'Associazione degli Editori Indipendenti Adei 100mila nel 2026 e 2027. - MIC Con la manovra il Ministero viene autorizzato ad attribuire un incarico dirigenziale di livello generale e uno di livello non generale derogando ai limiti di legge per l'assunzione di personale esterno alla Pa. - EDITORIA La manovra incrementa di 60 milioni di euro nel 2026 il Fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale dell'informazione e dell'editoria, per le finalità di competenza della Presidenza del Consiglio. Vengono invece ridotte di 10 milioni nel 2026 le entrate derivanti dal canone destinate alla Rai. (ANSA).

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