Destra Usa all'attacco contro il nuovo Paul Thomas Anderson

(di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 08 OTT - Una Battaglia Dopo l'Altra scala il box office e vola verso gli Oscar, ma tra Paul Thomas Anderson e il suo primo Academy Award dopo le occasioni mancate di Il Petroliere e Il Filo Nascosto si frappone un grosso ostacolo: l'ira dei conservatori. "È il film più irresponsabile dell'anno", ha tuonato The National Review secondo cui la saga con Leonardo DiCaprio e Sean Penn "romanticizza innegabilmente l'assassinio politico pochi giorni dopo l'uccisione dell'attivista conservatore Charlie Kirk". Anderson ha lavorato per anni a Una Battaglia Dopo l'Altra in cui DiCaprio è Bob Ferguson, ex militante di un gruppo di combattenti pro-immigrati che si risveglia dal torpore post-rivoluzionario quando il suo vecchio avversario Steven Lockjaw (Sean Penn) lo scova e cattura sua figlia (Chase Infiniti). "Si possono inventare scuse per giustificarlo, ma in sostanza è un'apologia del terrorismo radicale di sinistra", ha stigmatizzato il podcaster e direttore del Daily Wire, Ben Shapiro, secondo cui il dramma ispirato a Vineland di Thomas Pynchon "ha la sottigliezza di un mattone. L'idea di fondo è una teoria del complotto secondo cui gli Stati Uniti sono governati da suprematisti bianchi cristiano-nazionalisti e tutte le persone di colore, insieme a qualche volenteroso ma incapace compagno di viaggio come il personaggio di DiCaprio, affrontano l'intero sistema a costo di giocarsi famiglia, amicizie, decenza e la capacità umana di avere successo". Prendendo spunto da Una Battaglia Dopo l'Altra, un'altra testata di destra, The Blaze, ha attaccato Hollywood perché "sempre più spesso considera metà del Paese non come concittadini, ma come nemici che meritano di essere puniti. Possedere armi, essere favorevoli a frontiere più rigide, votare in modo diverso, non sono semplici differenze di politica, vengono trattate come crimini morali, giustificazione per l'annientamento". Fatto sta però che le cose a Hollywood potrebbero presto cambiare. Larry e David Ellison (padre e figlio miliardari) stanno costruendo un impero dei media da far invidia a Rupert Murdoch che combina studi di Hollywood (Paramount Skydance), reti tv (Cbs) e presto una quota di TikTok. In concorrenza con Netflix, gli Ellison puntano anche a Warner Bros: un terremoto. Padre e figlio si distinguono per l'enormità della loro ricchezza e per l'ampiezza e diversità del pubblico a cui ora hanno accesso. La fortuna personale di Larry ammonta a 345 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index, più di 30 volte Murdoch. Larry è vicino a Trump, mentre David, che pure ha donato quasi un milione di dollari alla campagna di Joe Biden, ha nominato l'opinionista conservatrice Bari Weiss alla guida di Cbs News, la rete dei broadcaster storici Ed Murrow e Walter Cronkite. Non è chiaro come Weiss eserciterà il suo nuovo ruolo, ma la sua testata precedente, The Free Press, acquisita da Ellison per 150 milioni di dollari, era in prima linea nelle campagne anti-woke e per l'appoggio a Israele. (ANSA).
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