'Eternity', ovvero qual è l'amore che vivresti per sempre

(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 22 NOV - Chi sceglieresti tra la persona con cui hai condiviso la tua esistenza e il tuo primo grande amore? Una domanda ancora più difficile se questa scelta la devi fare post mortem e sarà una scelta per sempre. Questa l'idea niente male di 'Eternity' di David Freyne, film d'apertura di questa 43°edizione del Torino Film Festival per poi arrivare nelle sale il 4 dicembre con I Wonder Pictures. Joan (Elizabeth Olsen), appena passata a miglior vita, ha una settimana per decidere se passare l'eternità con suo marito, deceduto pochi giorni prima di lei, o il suo primo amore, che l'ha attesa nell'aldilà per ben sessantasette anni e ora è pronto a vivere con lei il futuro che non hanno mai avuto. In questa romantic comedy - targata A24 e Apple - piena di espedienti divertenti e malinconici, tra infiniti passeggiate lungo il viale dei ricordi e appuntamenti più o meno disastrosi, il triangolo amoroso si farà sempre più stringente e Joan dovrà affrettarsi a fare la sua scelta, a ogni costo. Nel cast anche Miles Teller (Top Gun: Maverick, Whiplash, Divergent, I Fantastici Quattro), Callum Turner (Animali Fantastici, Assassin's Creed), Da'Vine Joy Randolph (Premio Oscar come miglior attrice non protagonista per The Holdovers - Lezioni di vita), e l'attore e comedian John Early (E poi c'è Katherine). Scritto insieme a Pat Cunnane, in 'Eternity' una visione dell'aldilà burocratico e con marketing aggressivo in cui ai defunti viene offerta "un tipo di eternità fatta su misura", ma solo dopo che si sia scelto l'amore eterno. "Volevamo sembrasse una commedia romantica, sullo stile di quelle più vecchie come quelle di Billy Wilder e Sturges, anche se con una sensibilità molto moderna" dice a Torino il regista Il conflitto centrale trasforma il film da una semplice commedia in un "dibattito sulla strada non intrapresa". "Per me era davvero importante che il pubblico si interrogasse se la protagonista faccia o meno la scelta giusta", afferma David Freyne. E infine il regista: "Girare un film sull'aldilà mi ha stranamente fatto riflettere molto sulle nostre vite piuttosto che sulla morte. Le nostre vite sono troppi brevi e anche se è lunga è sempre troppo breve. È il nostro destino." (ANSA).
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