Fine vita, in Sardegna via all'iter per la legge

Il testo dell'associazione Luca Coscioni in commissione

(ANSA) - CAGLIARI, 15 MAG - Anche la Sardegna si occupa della legge sul fine vita: dopo l'approvazione in Toscana del testo poi impugnato dal Governo, ora è l'Isola ad avviare l'iter per la norma elaborata originariamente dall'associazione Luca Coscioni. Una risposta anche ai tanti appelli arrivati da molte parti della società sarda, come gli artisti, tra i quali Paolo Fresu, che proprio in questi giorni si sono mobilitati perché la Regione intervenisse subito. La proposta di legge è la numero 59, che ha come primo firmatario il capogruppo del Pd Roberto Deriu, presentata all'epoca in conferenza stampa come uno dei primi atti della nuova maggioranza di campo largo dallo stesso presidente del Consiglio Piero Comandini. L'iter in commissione è partito oggi: illustrata la proposta, la settimana prossima sarà la volta delle audizioni delle parti interessate. "La Corte costituzionale - spiega Deriu - ha stabilito che è diritto dei cittadini, la cui vita, minacciata da un male incurabile dipenda esclusivamente da trattamenti sanitari che riescano soltanto a prolungarne la sofferenza, di essere sostenuti dalla sanità pubblica se, restando coscienti, esprimano la volontà di concludere le cure in una condizione di assistenza medica". "In Sardegna - precisa Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti - andremo avanti nonostante l'impugnazione della legge approvata in Toscana. Questa è una norma di civiltà che restituisce la dignità ai cittadini che ne hanno bisogno, in momenti drammatici della loro vita". Il consigliere Valdo Di Nolfo (Uniti per Todde) ricorda "il palese vuoto normativo nazionale, mentre il Governo Meloni impugna la legge sul fine vita della Regione Toscana, dimostrando ancora una volta tutta la propria intolleranza verso i diritti di tutte e tutti". Per l'assessore della Sanità Armando Bartolazzi, questa mattina in audizione sui fondi per le pari opportunità, "è una questione delicata che implica questioni di coscienza e religione, ma è un segno di alta civiltà e di buon senso". Dubbi sul fronte opposto, con Corrado Meloni (Fdi): "Il centrosinistra utilizza come una 'clava politica' un tema delicato e sensibile come il fine vita con evidenti finalità che nulla hanno a che fare col farsi carico della sofferenza e della dignità delle persone. Peraltro, con un provvedimento che possiede evidenti profili di incostituzionalità", sottolinea. (ANSA).

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