Giovane morto in barca a Olbia, resta il giallo sulle cause

(ANSA) - PORTISCO, 22 AGO - Sono durate oltre quattro ore i rilievi dei periti sull'imbarcazione ormeggiata nella Marina di Portisco, a Olbia, nella quale la mattina dell'8 agosto scorso è stato ritrovato il corpo di Giovanni Marchionni, 21enne di Bacoli. in provincia di Caserta. Il lavoro degli esperti si è concentrato sulle eventuali fuoriuscite di sostanze tossiche e da dove abbiano avuto origine. "Alcuni testimoni - ha spiegato all'ANSA l'avvocato Giampaolo Murrighile, uno dei due legali nominati dalla proprietà della barca - hanno parlato di odore di uova marce, questo farebbe pensare al monossido di carbonio, ma non è stata trovata nessuna traccia di perdite, o esalazioni, che facesse trasparire elementi di tossicità in nessun ambiente delle imbarcazione. Sembra un mistero", commenta per poi precisare: "Abbiamo anche noi sollecitato i periti affinché si trovi la verità e si accertino le cause della morte". Durante la perizia sono state controllate sei batterie al centro dell' imbarcazione, le cosiddette batterie di servizio, e sono risultate tutte in perfetto stato. Poi sono state verificate le batterie del vano motore. Se si fosse trattato di monossido di carbonio, è un gas pesante che tende a scendere in basso, ma la stanza del ragazzo era in alto e in una parte lontana dell'imbarcazione rispetto alle batterie. Gli accertamenti proseguiranno mercoledì prossimo quando verranno fatti altri rilievi con i motori della barca in funzione. (ANSA).
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