Hanno investito due giovani dopo litigio in locale, tre arresti

A Castel Gandolfo. Indagata per calunnia la madre di uno dei tre

(ANSA) - ROMA, 08 NOV - Hanno investito due giovani dopo un litigio in discoteca: per questo i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, comune alle porte di Roma, hanno arrestato tre persone dando esecuzione ad un'ordinanza che dispone misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Velletri su richiesta della Procura. I tre sono 2 uomini di 20 e 22 anni e una donna di 20 anni, tutti italiani, gravemente indiziati, in concorso tra loro, di tentato omicidio aggravato e calunnia, reato quest'ultimo per cui risulta indagata in stato di libertà anche la madre di uno dei destinatari del provvedimento restrittivo. L'indagine, condotta - tra i mesi di settembre e ottobre - dalla Stazione di Castel Gandolfo con il supporto del Nor - Aliquota Operativa della Compagnia di Castel Gandolfo, attraverso metodi tradizionali ed intercettazioni ambientali e telefoniche, ha consentito di mettere a punto un univoco quadro in relazione al movente e alla dinamica di un investimento pedonale che si verificò all'alba del 6 settembre scorso e che inizialmente era sembrato a soccorritori e inquirenti come un incidente con successiva fuga ed omissione di soccorso da parte dei responsabili. Invece, le indagini hanno portato alla luce il fatto che gli investitori con un'auto avrebbero volontariamente investito due giovani di 23 e 17 anni con cui avevano precedentemente avuto un litigio all'interno di un locale del lungolago di Castel Gandolfo, provocando loro, solo per circostanze fortuite, lesioni non gravissime, e si erano poi dati alla fuga. Durante le indagini avevano poi, su istigazione della madre di uno di loro, sporto una denuncia nei confronti delle vittime dell'investimento, incolpandoli falsamente di averli minacciati e percossi. I due uomini interessati dal provvedimento cautelare sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Velletri, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari. (ANSA).

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