Herzog, 'l'Occidente ha perso così tante occasioni'

(ANSA) - LIDO DI VENEZIA, 28 AGO - "Questo non è un film sulla natura selvaggia ma su una ricerca, il sogno e lo spirito degli elefanti… viene da pensare alla caccia alla balena bianca di Moby Dick, che anche nel romanzo viene trovata solo verso la fine". Così Werner Herzog, Leone d'Oro alla carriera 2025, racconta il suo documentario Ghost elephants, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia fuori concorso. Il film non fiction si concentra sul dottor Steve Boyes che va alla ricerca di un misterioso e sfuggente branco di elefanti fantasma sulle montagne dell'Angola, un altopiano boscoso praticamente disabitato, ma grande quanto l'Inghilterra. Per trovarli, parte insieme a degli esperti nel seguire le tracce originari della Namibia, i migliori rimasti al mondo. "Nella mia carriera ho fatto circa 70-80 film, che sembrano molto diversi tra loro ma non lo sono - spiega il cineasta rispondendo ai giornalisti -. Quello che capisco è che tutti i miei film hanno alla base la stessa visione del mondo, ed è il motivo per cui non posso essere imitato facilmente. Un po' come Buster Keaton con il suo universo di solitudine. Io cerco allo stesso modo di non toccare il cinema degli altri". Ora "ho pronti altri due film, uno interpretato dalle sorelle Kate e Rooney Mara e l'altro da Orlando Bloom, poi ci sono altri due miei libri in uscita", aggiunge il regista. Herzog spiega di avere sempre "troppi progetti tutti insieme. Mi spinge sempre la storia che sento più urgente... cerco comunque di essere un buon soldato del cinema e di fare il mio lavoro". Ricordando poi il suo documentario su Gorbaciov (Herzog incontra Gorbaciov) e guardando alla situazione politica attuale, il regista sottolinea che "l'Occidente ha perso così tante occasioni" per avere un mondo diverso. (ANSA).
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