Il Papa ai lampedusani: "Non arrendiamoci alla globalizzazione dell'indifferenza"
Un saluto in dialetto - "O'scia'" - per dire "grazie" a tutta la gente di Lampedusa che ha sempre aperto le braccia ai migranti che arrivano sulle sue coste. E' Papa Leone XIV ad abbracciare virtualmente l'isola siciliana, con un videomessaggio per la presentazione della candidatura a Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco del progetto "Gesti di accoglienza". " Il Papa ricorda anche le "tante vittime - e fra loro quante madri, e quanti bambini - che dalle profondita' del Mare nostrum gridano non solo al cielo, ma ai nostri cuori. Parecchi fratelli e sorelle migranti sono stati sepolti a Lampedusa, e riposano nella terra come semi da cui vuole germogliare un mondo nuovo". Il Pontefice chiede di opporre "alla globalizzazione dell'indifferenza" la cultura "dell'incontro". Quindi si congeda ripetendo "O'scia'", "fiato mio", il saluto in dialetto siciliano che e' diventato emblema stesso dell'isola.
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