Indagati, 'Questa è Cortina, qui comandiamo noi'

Vicini a ultrà Lazio, volevano infiltrarsi in appalti Olimpiadi

(ANSA) - ROMA, 08 OTT - "Questa è Cortina, qui comandiamo noi". Così i fratelli romani Leopoldo e Alvise Cobianchi, raggiunti da misura cautelare nell'ambito di una indagine della Procura di Belluno, minacciavano il gestore di un lovale di Cortina d'Ampezzo per imporre "cocaina, i deejay e le serate". In base a quanto emerge dall'ordinanza del gip Venezia i due facevano parte del gruppo ultras della Lazio degli 'Irriducibili', già capeggiato da Fabrizio Piscitelli, ucciso a Roma nell'agosto del 2019. I due sono accusati, tra gli altri reati, di estorsione e rapina aggravate dal metodo mafioso e puntavano ad infiltrarsi negli appalti relativi ai Giochi olimpici invernali di Milano e Cortina. (ANSA).

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