Ivan Cattaneo, "cantanti come calciatori: a 30 anni sono vecchi"

(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Gli Ottanta sono stati anni che hanno regalato a Ivan Cattaneo e alla sua unicità successo e popolarità, ma sono stati anche una sorta di gabbia dorata in cui il poliedrico artista si è sentito intrappolato. "Da interprete ho avuto un successo planetario che mi ha segnato: sono stato irretito da questa macchina da guerra che però non corrispondeva al mio modo di essere e di intendere l'arte. Ho iniziato quindi ad allontanarmi, a diradare le mie apparizioni discografiche per dedicarmi alla pittura soprattutto, ma anche alla scrittura e alla poesia". L'ultimo album di inediti, 80 e basta!, risale al 2010. Oggi Ivan Cattaneo torna con Due.i (Azzurra Music), un progetto complesso e maestoso "una scatola cinese, una matrioska", difficile da incasellare, che esce solo in formato fisico e in cui ha cercato di condensare il suo modo di essere artista e dove la musica si mescola alla pittura, alla videoarte, alla narrativa. "Avevo la necessità di avere un prodotto tangibile, da poter toccare, guardare, ascoltare. La mia sofferenza è vivere in un'epoca dove tutto è accessibile da piattaforma e neanche si scarica più", commenta Cattaneo che fa fatica a riconoscersi nel mondo discografico di oggi. "Faccio album ogni 100 anni. Non mi interessava un 'dischetto' per fare concorrenza ad Annalisa, Elodie o Achille Lauro: non avrebbe avuto senso. La musica è anche una questione generazionale. E i cantanti come i calciatori a 30 anni sono già vecchi". Il volume Due.I si divide in due parti, che corrispondono alle due anime del progetto: Titanic-Orkestra e Un Mammifero che Canta. Titanic-Orkestra è un concept album che reinterpreta la vicenda del transatlantico attraverso 24 personaggi immaginari, che prendono voce in una delle 24 canzoni inedite scritte e interpretate dall'artista. Capovolgendo il volume si entra invece nella seconda parte Un Mammifero che Canta, autobiografia che ripercorre i suoi 50 anni di carriera. Completano il percorso altri 2 cd, il primo con 19 brani storici del suo repertorio, il secondo con i successi revival che lo hanno reso popolare, come Zebra a Pois. Tutto il progetto (che a breve potrebbe diventare uno spettacolo teatrale) affronta il tema della diversità, a lui caro. "Nel libro per la prima volta racconto di aver subito aggressioni omofobe. Non ho denunciato, mi vergognavo: ho raccontato di essere caduto dalla moto. Nonostante fossi emancipato, avevo comunque un senso di colpa. Il vero omofobo non è colui che odia il gay fuori, ma colui che non accetta il gay dentro di sé. La società non era pronta all'epoca e non lo è ancora oggi". (ANSA).
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