James Franco, 'io ritenuto idiota per voler fare l'attore'

È ad Alice della Città nel cast di 'Squali' con Lorenzo Zurzolo

(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 15 OTT - "Questo mondo è un oceano di possibilità, ma solo se saprete muovervi come squali che non dormono mai". Questa la frase chiave di 'Squali' di Daniele Barberio, che passa oggi ad Alice nella Città. festival autonomo e parallelo alla Festa di Roma, e dal 16 ottobre è in sala con Eagle Pictures, che vede protagonista Max (Lorenzo Zurzolo), diciannovenne di un piccolo paese veneto. Il ragazzo si ritrova subito a vivere l'estate che segue la maturità alle prese con la vita adulta rappresentata da Robert Price (James Franco), imprenditore americano senza scrupoli nel campo delle startup interessato a sviluppare l'app che Max ha creato per aiutare i suoi coetanei a scegliere la facoltà universitaria. Mentre i suoi amici si godono un'estate spensierata, Max è costretto a crescere in fretta per capire da che parte stare nella vita, quella degli squali come Robert Price, sempre pronto a dire 'You fired', o quella delle sue molte vittime. "Sono cresciuto a Palo Alto, in una casa poco distante da quella di Steve Jobs tanto che sono andato a scuola con sua figlia, ma quel mondo non mi apparteneva. Così mi sento più vicino al personaggio del disadattato che non a quello che ho interpretato" dice James Franco all'incontro stampa. E aggiunge l'attore americano: "Ho avuto comunque una famiglia che pensava fossi un idiota per il fatto che volevo fare l'attore. Anche in questo mestiere hai però le tue pressioni, i tuoi stress, ad esempio quando devi scegliere che film fare: scendere in campo con uno molto bello o invece scegliere un altro meno bello ma più commerciale con relativo successo? Per salvarsi in questo caso occorre avere un giusto mentore". "Un ruolo importante per un tema che mi sta molto a cuore - dice il protagonista Lorenzo Zurzolo del suo personaggio di Max -: è una cosa che capita a tanti miei coetanei e che io stesso ho vissuto tante volte. La società ti mette addosso molte pressioni, quella di dover scegliere subito senza la possibilità di sbagliare, ma poi spesso nella realtà non è affatto vero che si è fuori un certo tempo massimo. Io comunque sono stato fortunato, ho capito subito quello che volevo fare e non subito pressioni di nessun tipo". Conclude Franco: "Comunque è davvero bello fare il cattivo, ma solo quando capisci il vero bisogno che ti spinge a farlo. Come manager, certo, interpreto un personaggio che pretende molto dagli altri, ma a volte capita anche a noi con le persone con cui ci relazioniamo". (ANSA).

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