Lettera del 'baby' boss sotto processo: 'non sono un fenomeno

Atteso verdetto per uccisione del 18enne Francesco Pio Maimone

(ANSA) - NAPOLI, 01 DIC - "Credete in me ora che ho preso coscienza di quello che ho determinato, non sono un fenomeno". Il giorno in cui è attesa la sentenza d'appello Francesco Pio Valda torna a parlare attraverso una lettera, un'altra, letta oggi nell'aula 318 del tribunale di Napoli dove davanti alla Corte di assise di Appello di Napoli si sta celebrando il processo per l'omicidio del giovane pizzaiolo diciottenne Francesco Pio Maimone. Come in precedenza, anche questa volta a leggere la lettera è il presidente del collegio. Valda, ritenuto un baby boss, si rivolge ai giovani: non vado fiero di quello che ho fatto, non ho chiesto scusa perché non avevo il coraggio, non sono un fenomeno, la vita non va sprecata. E, infine, "uscite andate a divertirvi, credete in me ora che ho preso coscienza di quello che ho fatto". Ieri, Antonio e Tina Maimone, i genitori di Francesco Pio Maimone, ucciso da uno dei colpi esplosi da Valda al culmine di una lite scoppiata per un paio di scarpe sporcate, hanno ribadito di volere giustizia per il loro figlio e chiesto che quanto accaduto spinga i giovani a comprendere che anche se nascono e vivono in quartieri degradati della città, c'è comunque un'alternativa alla malavita. La sentenza è attesa in mattinata. (ANSA).

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova