Otto giorni sul silo, appello operai Eurallumina anche al Mase

'Le bonifiche non possono fermarsi, a rischio l'ambiente'

(ANSA) - PORTOVESME, 24 NOV - Settima notte trascorsa tra gelo, pioggia e vento a 40 metri sul silo numero 3 dello stabilimento Eurallumina di Portovesme, nel Sulcis, per i quattro operai che lottano per il rilancio della fabbrica di allumina, primo passaggio nella filiera strategica dell'alluminio italiano. Dopo una settimana all'addiaccio attendono risposte dal governo sulla riunione convocata per il 10 dicembre che - dicono - "non può essere interlocutoria". "Chiediamo risposte e sottolineiamo anche la questione importante delle bonifiche sul sito di stoccaggio dei residui di lavorazione e l'impianto di trattamento delle acque e refluo industriale tuttora in marcia: si estraggono quotidianamente 50 metri cubi all'ora - fa sapere Enrico Pulisci della Rsa dell'Eurallumina - il ministero dell'Ambiente con Pichetto Frattin, il Mef e il Mimit sappiano che bisogna dare obbligatoriamente continuità di operatività alle bonifiche dello stabilimento dell'Eurallumina. Noi rimaniamo qua: il presidio continua e la lotta pure. Attendiamo risposte concrete sulla data del 10 dicembre. Non ci fermiamo". Il problema più urgente riguarda il congelamento degli asset finanziari della multinazionale proprietaria della fabbrica, l'UC Rusal, sottoposta - a causa delle sanzioni Ue contro la Russia - a un controllo dal parte del Comitato di sorveglianza finanziaria del Mef. La stessa azienda, agli inizi del mese ha comunicato ai sindacati che la disponibilità finanziaria residua consente la gestione ordinaria dello stabilimento solo fino al 31 dicembre 2025, includendo le attività operative e le bonifiche ambientali in corso. E' quindi lotta contro il tempo per sbloccare una vertenza che vede sul piatto 300 milioni di investimenti da parte della Rusal e 1500 buste paga equivalenti. (ANSA).

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