Panariello e il suo show dal futuro, 'l'avvenire sarà positivo'

(ANSA) - ROMA, 20 OTT - "Il futuro da come l'ho visto io è molto positivo. Basta pensare che stanno facendo studi per curare malattie come il Parkinson. Io ne vedrò solo un pezzettino, ma sarà radioso". Giorgio Panariello ha un po' di jet lag nel suo rientro dal 2045, ma tutto sommato non si lamenta. Infatti, porta avanti il suo nuovo spettacolo per due ore, fa ridere il pubblico del teatro Brancaccio, poi ritorna nel futuro lasciando il posto al suo Silvano per salutare gli spettatori. Il titolo dello show, all'esordio ieri a Roma (ma sarà nella capitale pure stasera e domani), è 'E se domani…'. Lo porterà in giro per i principali teatri italiani (Torino, Napoli, Bari, Bologna, tantissime date nella sua Firenze), con altri 17 nuovi appuntamenti tra marzo e aprile 2026. Panariello rivela di essere stato scelto per spostarsi di vent'anni più avanti. La riflessione è nata in realtà dal suo podcast 'Nel garage', in cui ha intervistato esperti per scoprire come sarà il domani. Senza fare troppi spoiler, ne risulta che mangeremo insetti, andremo su Marte, avremo a che fare con androidi ogni giorno. "I lavori del ponte sullo Stretto nel 2045 saranno stati finalmente conclusi - rivela a un certo punto - ma non serve a nulla perché ci sono le auto volanti. E ora chi glielo dice a Salvini?" Il comico parla pure di temi politici. "Ho le mie idee ma non sono mai stato uno che fa" comicità di questo tipo, perché "lavoro per tutti", sostiene. "Però ho pensato che potesse essere giusto raccontare come potrebbe essere la politica del futuro". Secondo lui ci sarà sempre meno fiducia nelle istituzioni, e alle elezioni 2045 gli astenuti saranno l'87%. "Ho scelto il 2045, non mi sono spostato tanto in avanti, perché non volevo fosse fantascienza - continua -, né volevo fare il professorino, il divulgatore come Alberto Angela. Volevo fare il comico ma dicendo le cose come saranno, perché tutto ciò che ho detto è attendibile e possibile". Le sue preoccupazioni per l'avvenire? "Che le nuove generazioni siano sempre più isolate". (ANSA).
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