Parolin a influencer, nei social odio e falsità,portate speranza

"La Chiesa può fare missione,la persona non è un profilo social"

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 28 LUG - La persona "è sempre un volto e non un profilo social" e "la sua storia è una storia sacra e non un insieme di dati". Così il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, si è rivolto agli influencer cattolici a Roma per il loro Giubileo. Quello della rete è "un ambiente spesso impregnato di odio, di fake news, di falsità". "Fare dunque missione digitale è assumere le ferite e le domande di coloro che abitano quello spazio senza cedere all'anonimato, alla superficialità, alle tentazioni di protagonismo per riscoprire invece la bellezza del vivere la comunione della Chiesa e portare la speranza", ha aggiunto Parolin. Il cardinale ha poi invitato ad "essere nel mondo ma non del mondo", "questo ci è chiesto per testimoniare la verità". Quindi è necessario "un atteggiamento attento, attivo, dialogante e missionario, capace di leggere i segni del tempo con gli occhi della fede". "Di fronte a questo la Chiesa non è chiamata a replicare schemi prefissati ma a discernere come offrire il Vangelo con fedeltà e creatività". "Per questo, più che di strategia, dobbiamo parlare di una presenza intrisa di umanità, di una testimonianza di vita evangelica e di una disponibilità al dialogo, all'ascolto e al cammino con gli altri". "Evangelizzare nel mondo digitale non è dunque un privilegio di chi sa maneggiare la tecnica ma una responsabilità di tutti", ha concluso Parolin. (ANSA).

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