Per 73% adolescenti non tutti possono avere alimentazione sana

ActionAid, con povertà alimentare impatto sulla salute mentale

(ANSA) - ROMA, 13 OTT - Quasi 3 adolescenti su 10 hanno la percezione che nella propria zona ci sia chi non mangia a sufficienza, mentre il 73% ritiene che in Italia non tutti abbiano le stesse possibilità di un'alimentazione sana. Il 41% si sente spinto agli acquisti di cibi pubblicizzati, mentre il 35% prova disagio confrontandosi con ciò che gli altri mostrano online di mangiare. Sono alcuni dei risultati di un'indagine nazionale realizzata da ActionAid con Webbon Lab tra gli adolescenti da cui emerge "come per i giovani la povertà alimentare è vicina e quotidiana". "La povertà alimentare - dice ActionAid - ha tanti volti diversi quando è vissuta in adolescenza: non solo disponibilità e prezzo del cibo, ma relazioni, identità, salute mentale e soprattutto possibilità di scelta". L'attenzione si sposta dal "quanto si mangia" alla possibilità effettiva di scegliere cosa, come, quando e con chi mangiare. Quando la scelta manca, il disagio si traduce "in esclusione dalla socialità e perdita di dignità, con ricadute su autostima e benessere psicologico". Un'altra analisi, "Il malessere invisibile di non poter scegliere. Secondo rapporto su adolescenti e povertà alimentare in Italia", è stata realizzata da ActionAid insieme all'Università degli Studi di Milano, Percorsi di Secondo Welfare nell'ambito del progetto DisPARI, e al centro ci sono le voci di ragazze e ragazzi che vivono nelle aree metropolitane di Milano, Roma e Napoli. Dalle interviste raccolte emergono rinunce silenziose e strategie per normalizzare la mancanza di opportunità: c'è chi evita inviti e momenti conviviali "per non pesare", chi dice "non ho fame" per lasciare cibo ai fratelli, chi si prende cura dei più piccoli o cucina per la famiglia. "Quando si rinuncia a una pizza con gli amici o si evita un invito per vergogna di dover ammettere che non si può - spiega Monica Palladino, curatrice della ricerca - non è solo una rinuncia ma una frattura nella socialità, che può lasciare segni sulla dignità e sul benessere psicologico di ragazzi e ragazze". A giudizio di ActionAid per sostenere davvero gli adolescenti occorre andare oltre la sola distribuzione di cibo. "Servono politiche strutturali di protezione sociale come reddito, casa, lavoro dignitoso e servizi essenziali, affiancate da mense scolastiche universali e da politiche alimentari capaci di garantire a tutte e tutti accesso a cibo adeguato e di qualità - afferma Roberto Sensi, Responsabile Programma povertà alimentare per ActionAid Italia -. Sul territorio ci sono esperienze importanti di solidarietà e innovazione, ma non basta rafforzare le filiere dell'assistenza: serve un welfare più forte, capace di garantire diritti e non solo di rispondere ai bisogni" (ANSA).

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