Per contrastare lo spopolamento arriva 'l'Atlante per il futuro', un modello pilota

(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Invertire la rotta dello spopolamento investendo su tecnologia e risorse del territorio e, soprattutto, unendo forze e competenze. E' l'esperienza dell'Alta Sabina, un'area che sconta da anni una carenza endemica di servizi e un conseguente spopolamento e dove, sulla scia dei Climate Pacts europei, è stata realizzata la Green Community dell'Alta Sabina, finanziata dalla misura Pnrr - Green Communities (NextGenerationEU), uno strumento di governance territoriale integrata. Da oggi questi territori iniziano ufficialmente un percorso che si concretizza nell'Atlante per il futuro, il Contratto energia, clima e società, che definisce la roadmap di ripopolamento e sviluppo sostenibile da seguire nel prossimo decennio, per un totale di 12 milioni di euro di investimenti da convogliare nel territorio. L'Atlante per il Futuro dell'Alta Sabina rappresenta un modello pilota per le aree interne italiane ed europee. Il contratto viene firmato stamani a Roma nello spazio WeGil, dai sindaci di 10 comuni: Rocca Sinibalda, Belmonte, Colle di Tora, Longone, Marcetelli, Torricella, Monteleone, Poggio Moiano, Poggio S. Lorenzo, Varco Sabino, che contano in totale 7500 abitanti, sostenuti da Università, istituzioni scientifiche e imprese e che uniscono le forze per realizzare i 15 ambiti del progetto 'IN. Alta Sabina', dove IN sta per intelligenza naturale. L'obiettivo principale è quello di generare una crescita della popolazione residente del 5% entro il 2035 nei 10 comuni coinvolti, invertendo l'attuale tasso di spopolamento che è quattordici volte superiore alla media nazionale (-4,2%, contro lo -0,3%), attraverso una strategia integrata che tocca energia, ambiente, digitalizzazione e servizi alla persona. "L'esperienza dell'Alta Sabina - dice Marco Bussone, presidente di Uncem - dimostra che le Green Community possono diventare uno strumento per costruire alleanze vere tra comuni, imprese, scuole e terzo settore. Il salto di qualità sta nel fare un patto con le città basato sul riconoscimento dei servizi ecosistemici. Roma e Rieti, ad esempio, possono stringere accordi con i territori montani riconoscendo il valore concreto di ciò che questi offrono ogni giorno, come l'assorbimento di Co2 attraverso la gestione forestale e la garanzia delle risorse idriche". "Il Contratto territoriale Energia, Clima e Società è tra i primi del suo genere in Italia. È un documento che traccia le nostre priorità politiche e i programmi condivisi tra tutte le amministrazioni coinvolte", aggiunge Stefano Micheli, sindaco di Rocca Sinibalda, comune capofila del progetto. (ANSA).
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








