Ranieri è Mamma Natale, 'noi donne pronte a tutto'

(ANSA) - ROMA, 18 NOV - Cosa succederebbe se Nicola, alias Claus XVI, cioè Babbo Natale (Alessandro Gassmann) andasse in crisi esistenziale per il troppo consumismo delle Feste e sua moglie Margaret (Luisa Ranieri), madre dei suoi figli si ritrovasse a prendere in mano la situazione per salvare la situazione. Lo racconta la commedia fantasy Natale senza Babbo di Stefano Cipani con fra gli interpreti anche Caterina Murino (nel ruolo della Befana), Valentina Romani (Santa Lucia), Diego Abatantuono, Michela Andreozzi, Angela Finocchiaro, Rita Longordo, Paolo Calvano, Francesco Centorame, disponibile su Prime Video dal 28 novembre. "La forza del film è raccontare attraverso una metafora natalizia una coppia sposata e normale che vive una crisi, tutto metaforizzato con Babbo Natale e Mamma Natale" spiega Cipani. Per Gassmann una delle idee più innovative della storia (Amazon Mgm Studios coproduce con Gaumont Italia), è "Il fatto che Babbo Natale non resti tale tutto l'anno ma solo durante le Feste quando deve trasformarsi in quello che tutti conoscono. Stavolta però vive una difficoltà, riconosce le proprie debolezze e scappa". E' allora che deve entrare in gioco Margaret, "una donna di oggi - sottolinea Ranieri - che pensa di poter avere le spalle abbastanza forti per reggere tutto, come molte donne fanno. Perde però un po' di vista l'ascolto, anche con i figli perché è troppo oberata dalle cose da fare". In realtà poi il film "ci dà una grande lezione, che non siamo così indispensabili, che c'è sempre bisogno dell'altro per arrivare a un obiettivo, e in questo caso l'aiuto arriva dalle altre donne nella commedia". La storia "ci dice anche che saper chiedere scusa è alla base di ogni reciprocità". Nella trama Nicola "è un uomo che accetta le sue debolezze e grazie a una moglie molto forte e intelligente, che impara anche a chiedere scusa, risolve la sua condizione" dice Gassmann. Venendo al richiamo alla società reale, "essere donna in questo Paese vuol dire essere un po' un'eroina - riflette Luisa Ranieri - per riuscire a barcamenarti tra la scuola, i figli, il lavoro, le chat. E' diventato tutto molto stressante. Margaret è una donna moderna, io l'ho pensata guardando alla mia vita quando non faccio l'attrice. E' un continuo cercare di incastrare tutto". L'entrata in azione di Margaret scardina anche la prerogativa 'maschile' che si dà al personaggio di Babbo Natale: "I mestieri sono mestieri e non ci devono essere cancelli, barriere, chiusure - commenta Ranieri rispetto alla società reale -. Tutti devono poter accedere al mestiere che gli piacerebbe fare. Questa secondo me è un po' la chiave anche di questa famosa gender gap". Anche Gassmann vedrebbe bene una mamma Natale: "Perché no, ma perché non una papessa mi viene da pensare, perché una donna non può celebrare messa? Mi sembra un po' strano". (ANSA).
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