Rifiuti smaltiti nel campo di allenamento del Como, indagati

L'accusa all'interno di una maxi inchiesta su traffico illecito

(ANSA) - MILANO, 10 NOV - Circa "316 tonnellate di rifiuti", classificati come "cemento" o "misti da attività di costruzione e demolizione", "fittiziamente trasformati in aggregati riciclati", senza "effettuare alcuna delle operazioni di recupero" previste dalle norme, sarebbero stati portati, tra marzo e dicembre del 2022, "nel cantiere della società Como Calcio 1907" di Mozzate, nel Comasco, dove è sorto il campo di allenamento della squadra di serie A. E' uno dei tanti capitoli di una maxi indagine più ampia su un traffico illecito di rifiuti, con 22 imputazioni in totale e 76 indagati, tra cui 66 persone e 10 società, della Dda di Milano, col pm Francesco De Tommasi, come risulta dall'avviso di conclusione delle indagini dello scorso 21 ottobre e notificato nei giorni scorsi. La notizia è stata anticipata da 'La Provincia di Como'. Tra le varie imputazioni anche quella di associazione per delinquere sulla presunta "gestione, abusiva ed illecita, di ingenti quantitativi di rifiuti" e con al centro la "società Cereda Ambrogio srl". Rifiuti non pericolosi che venivano smaltiti ma, per l'accusa, non "sottoposti ad alcun trattamento". Nell'imputazione di smaltimento illecito che riguarda il campo di Mozzate (il club Como è totalmente estraneo alle indagini) è indagato il legale rappresentante della "società Floricultura Ghezzi Giuseppe" e di "Ghema srl", assieme ad altre persone. I rifiuti "ritirati o comunque prodotti" negli impianti delle due società, per la Procura milanese, sarebbero stati conferiti nel cantiere della società Como calcio. Con questa presunta gestione illegale ci sarebbe stato un "profitto" illecito di quasi 5.600 euro. (ANSA).

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