Ritorno a scuola è costato in media 812,50 a studente, +3,6%

(ANSA) - ROMA, 23 SET - Dopo gli allarmi lanciati dalle associazioni dei consumatori nel corso dell'estate, arriva la conferma: anche quest'anno il ritorno a scuola è stato un salasso. A rivelarlo è l'Osservatorio Costi Scolastici del portale Skuola.net, che ha fatto i conti in tasca alle famiglie degli studenti di scuole medie e superiori, rilevando una spesa media di 812,50 euro ad alunno. Una cifra che però - per fortuna - include tutto, dai libri di testo ai dizionari, dal materiale di consumo agli accessori tecnici. Si tratta, comunque, di un +3,6% rispetto al 2024. Un dato che, se da un lato contraddice le previsioni più funeste degli esperti del settore, dall'altro conferma una tendenza purtroppo consolidata: l'istruzione continua a diventare sempre più onerosa. E a pesare maggiormente è proprio la voce che rappresenta la materia prima di cui si nutrono le menti degli studenti: i libri di testo. Nel dettaglio, questo capitolo di spesa si attesta a 304,50 euro di media, registrando peraltro l'aumento più significativo, con un +5% rispetto al 2024, consolidandosi come l'esborso più gravoso per i genitori. Il motivo risiede anche nella scarsa efficacia del mercato dell'usato, a cui si è rivolto - per rintracciare tutti o quasi tutti i testi - solo il 36% degli studenti: una quota in leggero aumento rispetto all'anno precedente (+4%) ma comunque sempre marginale, anche a causa della frequente immissione sul mercato di nuove edizioni - l'antitrust stima un 10% dei titoli a catalogo ogni anno - e della variazione simultanea delle adozioni nelle scuole. Inoltre, va segnalata l'immancabile mancata osservanza da parte degli istituti dei tetti di spesa ministeriali, che dovrebbero imporre un limite massimo di costo per la lista dei libri di testo. Favorendo, laddove possibile, il ricorso alle precedenti edizioni. Ma che, nei fatti, vengono ignorati. Solo un quarto degli studenti (25%) dichiara che la propria scuola li ha rispettati, mentre il 27% afferma che sono stati ampiamente superati, al punto da spingere molti genitori a lamentarsi per i costi eccessivi. La maggioranza (48%) ammette, però, di non sapere nemmeno dell'esistenza di questi vincoli. Quindi il fenomeno potrebbe essere ben più ampio. Non potendo quindi risparmiare - o almeno non come si vorrebbe - sui libri, le famiglie cercano di contenere i costi altrove, a partire dal corredo scolastico: zaini, astucci, materiale tecnico, ecc. Dall'osservatorio emerge, infatti, una lieve riduzione della spesa media rispetto allo scorso anno: il 36% degli studenti dichiara di non aver acquistato nulla per rinnovare il proprio corredo (era il 31% nel 2024). Ma il resto della truppa qualcosa la compra. Tra gli oggetti più acquistati o sostituiti figurano il materiale per il disegno (21%), l'abbigliamento per educazione fisica (20%), le calcolatrici, grafiche o scientifiche (16%), computer o tablet (10%), zaini e astucci (entrambi al 17%), strumenti musicali (3%) e divise scolastiche (2%). (ANSA).
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