Salemme prova Eduardo e racconta il 'segreto' del teatro

(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Vincenzo Salemme lo ha raccontato più volte. Era il 1977, aveva 20 anni esatti, quando Sergio Solli (attore di navigata tradizione partenopea) lo portò con sé nel mitico Studio 5 di Cinecittà. Sul set, c'era Eduardo De Filippo che provava la trasposizione televisiva di uno di quei testi che hanno fatto la storia del teatro italiano: Natale in casa Cupiello. "Arrivò vestito da 'Natale', con lo scialle color vinaccia sulle spalle e il camicione da notte - ricorda Salemme -. Sapeva di borotalco". Solli chiese se fosse possibile fargli fare la comparsa ed Eduardo, vedendo quel giovane di Bacoli così magro, pensò facesse la fame. "No, facciamogli dire una battuta", rispose, così l'avrebbe potuto pagare di più. È l'inizio della carriera teatrale di Salemme, oggi re dei botteghini, ma anche di una lunga collaborazione con Eduardo, che lo volle in Compagnia fino alla sua morte nel 1984. Mezzo secolo dopo è proprio Natale in casa Cupiello che l'attore ha riportato a teatro due stagioni fa, in una fortunatissima tournée in cui ha indossato i panni che furono di Eduardo in un "suo" Luca Cupiello, il patriarca vessato in famiglia per quell'amore devoto e quasi ossessivo per il presepio. Oggi quel progetto approda anche sul grande schermo con La commedia non esiste - Salemme prova Eduardo, documentario di Raffaele Rago, prodotto da Valeria Esposito per Chi è di scena, che sarà presentato in anteprima il 20 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. Non la ripresa della commedia, ma il racconto di ciò che il pubblico non vede mai: la costruzione dello spettacolo nelle prove. (ANSA).
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