Sanitaria aggredita da Vildoza, 'sto male, non me lo spiego'

(ANSA) - BOLOGNA, 17 OTT - "I fatti li abbiamo già ripetuti più volte, eravamo in servizio con l'ambulanza, io che sono volontaria della Croce rossa dal 2004, l'autista e altre due componenti abilitate: abbiamo rispettato tutti i protocolli, stavamo facendo il nostro lavoro, perché per noi la priorità è espletare i nostri servizi in sicurezza e portare aiuto alle persone. Quella sera, però, è finita che abbiamo dovuto interromperlo il nostro lavoro, per chiamare le forze dell'ordine e denunciare l'aggressione". Così, l'operatrice sanitaria della Croce rossa di Bologna ripercorre gli eventi di mercoledì sera, finita con l'arresto del giocatore della Virtus Luca Vildoza e di sua moglie Milica Tasic. "Avevamo appena imboccato via Calori dopo un intervento in centro", ha detto l'operatrice, "quando ci hanno battuto un servizio sul terminale di bordo e quindi abbiamo accostato mettendo le luci di crociera: poco dopo le 23 abbiamo sentito un clacson e poi abbiamo visto una macchina nera di grande cilindrata". A quel punto, prosegue, "abbiamo visto che la persona alla guida ci stava facendo un gestaccio: ho pensato a quanto siamo abituati, noi operatori sanitari, a lavorare in condizioni non belle, in cui le persone ci chiedono di spostarci anche mentre facciamo le rianimazioni". Pochi attimi dopo che la macchina ci ha superati, "siamo partiti in sirena, in direzione di una donna con un trauma cranico: abbiamo incontrato di nuovo la macchina davanti a noi, che ha iniziato a fare zigzag, facendo delle brusche frenate: il mio autista mi ha detto che, in base ai protocolli, non eravamo sicuri, rischiavamo di tamponare e allora in sicurezza ci siamo fermati, allo stesso modo anche l'auto nera si è fermata". Ho deciso di scendere verso lo sportello dell'autista, ha aggiunto l'operatrice, "per capire cosa stavano cercando di fare: hanno iniziato a parlare in spagnolo e in inglese, io non capivo, poi lui ha aperto la porta e mi ha afferrata al collo, poco dopo è scesa anche la donna, che mi ha preso per la coda tirandomi". Comunque, conclude, "ancora non riesco bene a capire che cosa e perché è successo tutto questo, posso solo dire di stare male, credo nel mio lavoro ed è la prima volta che mi succede una cosa simile, ma a diversi colleghi cose di questo tipo sono capitate tante volte". (ANSA).
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