Servillo, chi è lontano dall'umano pensa che guerra non sia vera

(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 21 LUG - "L'esperienza dello spettacolo dal vivo - ahimè - si va sempre più riducendo perché qualcuno, che non ci passa neanche per un luogo come Giffoni, ha interesse che tutti stiano nelle case da soli a guardare cose inframmezzate da spot pubblicitari. Quello ci allontana dalla dimensione dell'umano ci fa sembrare anche la tragedia di una guerra come qualcosa che appartiene al mondo della rappresentazione. Non è reale e quindi non è umano e quindi ci lascia indifferenti". Lo dice, infiammando la platea dei giovani del Giffoni Film Fest, Toni Servillo premettendo che "il teatro è una delle ultime esperienze di spettacolo che è totalmente affidata a una condivisione umana, a uno spazio e a un tempo condiviso che è umano, ha uno sforzo fisico, intellettuale, di concentrazione che è umano". Servillo aggiunge che il teatro gli ha dato la possibilità di rimanere con i piedi a terra. "Se ci sono riuscito - ammette - non devo essere io a dirlo, ma se ho intrapreso una strada di umanità, la devo al teatro. D'altronde in questo senso uno dei libri più belli di Giorgio Strehler si intitola Per un teatro umano". (ANSA).
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