Suicidio moglie era femminicidio, difesa chiede assoluzione

"Non omicidio volontario, al massimo preterintenzionale"

(ANSA) - GENOVA, 06 MAG - Non sarebbe stato un omicidio volontario ma al massimo preterintenzionale. Anche perché a carico di Ahmed Mustak ci sarebbero "solo indizi nemmeno gravi, precisi e concordanti". Per questo l'avvocata Vittoria Garbarini ha chiesto l'assoluzione, o in subordine la derubricazione, per l'operaio accusato di avere ucciso a Genova a marzo 2023 la moglie Sharmin Sultana, di 32 anni, e di avere fatto passare il femminicidio per un suicidio. Alla scorsa udienza il pubblico ministero Marcello Maresca ha chiesto la condanna a 24 anni. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe ucciso la moglie perché lei stava sempre sui social e voleva trovarsi un lavoro per emanciparsi. Il giorno in cui venne trovata morta aveva fissato un colloquio per trovare una occupazione. Mustak in un primo momento aveva parlato di suicidio, poi aveva cambiato versione dicendo che si era trattato di un incidente. Secondo l'operaio, la moglie lo voleva colpire e lui si era rifugiato sotto il tavolo ma quando la donna aveva provato a colpirlo con un calcio, lui l'avrebbe tirata per i piedi facendola cadere e sbattere la testa a terra. A quel punto avrebbe cucinato la cena per i figli, con il cadavere in cucina, e poi avrebbe inscenato il suicidio per paura. La sentenza è prevista per il 27 maggio. (ANSA).

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