Tar annulla accorpamento due scuole romane per dimensionamento

(ANSA) - ROMA, 21 AGO - È nulla la delibera con la quale la Giunta regionale del Lazio nel dicembre scorso ha disposto l'aggregazione dell'Istituto Comprensivo "Alberto Sordi" all'Istituto Comprensivo "Giovanni Falcone" nel quarto Municipio di Roma. L'ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha accolto un ricorso proposto dai genitori degli alunni dei due istituti scolastici. L'impugnativa sosteneva tra l'altro la carenza di motivazione di un provvedimento che secondo i ricorrenti non ha reso conto delle ragioni per le quali si è ritenuto di discostarsi dal Piano Provinciale di riorganizzazione della rete scolastica. Il Tar ha ritenuto il ricorso fondato. Premettendo che "In linea generale, il piano regionale di dimensionamento scolastico si articola in un complesso iter procedimentale nel corso del quale la Regione, dopo aver predisposto le 'Linee guida' per la pianificazione scolastica, sulla base di tale atto di indirizzo, provvede ad adottare un piano di dimensionamento" e si fissano i criteri generali per il dimensionamento, i giudici amministrativi hanno ritenuto che "il provvedimento impugnato non reca alcuna motivazione circa le ragioni dell'aggregazione dei due istituti, la cui autonomia era stata invece mantenuta dalla Giunta del Municipio Roma IV nonché dalla Città metropolitana di Roma Capitale. Così che, il provvedimento regionale impugnato difetta di congrua motivazione". In aggiunta, se il dimensionamento della rete scolastica "è un atto generale, di natura pianificatoria, che non richiederebbe una puntuale e specifica motivazione, va, tuttavia, osservato che, nel caso di specie, essendosi l'Amministrazione regionale radicalmente discostata dalla proposta del Comune, avrebbe dovuto senz'altro rendere evidenti le ragioni alla stregua delle quali aveva ritenuto di doversene discostare modificando il piano di dimensionamento della rete scolastica della provincia di Roma - Città metropolitana". Ecco che allora, il Tar, oltre che un deficit motivazionale, ha ravvisato "anche una sostanziale incompletezza istruttoria, non avendo l'Amministrazione procedente adottato il provvedimento impugnato all'esito dell'iter procedimentale teso ad assicurare il pieno e trasparente coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate". "La Regione faccia un passo indietro e riveda tutto il Piano regionale di dimensionamento scolastico riformulando sulla base delle esigenze reali di studenti, insegnanti e di tutta la comunità scolastica" chiede Eleonora Mattia, consigliera regionale Pd del Lazio. "Una vittoria storica contro un'amministrazione di destra che ha chiuso le porte e le orecchie a chi suggeriva diverse soluzioni: 230 famiglie hanno dovuto ricorrere al Tar per far valere le loro motivazioni. Il Municipio IV ha sempre sostenuto che il provvedimento fosse ingiusto e non fondato, ha sempre scritto nei suoi atti il forte NO a questa scelta contro i territori", commenta Annarita Leobruni, assessora alla Scuola del IV Municipio. (ANSA).
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