Todde, 'solo 41bis a Nuoro è una condanna senza appello per l'Isola'

(ANSA) - NUORO, 18 DIC - "Raccolgo la preoccupazione del vescovo di Nuoro, monsignor Antonello Mura, in relazione al carcere di Badu 'e Carros. L'ipotesi che il carcere venga svuotato e ristrutturato per ottenere una struttura destinata esclusivamente ai detenuti sottoposti al regime del 41-bis è concreta ed imminente". Lo dice la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, sull'ipotesi di una ristrutturazione del carcere di Badu 'e Carros finalizzata alla sua destinazione esclusiva ai detenuti sottoposti al regime del 41-bis. "Se confermata, sarebbe una scelta gravissima per Nuoro e per l'intero territorio. Non un intervento temporaneo, ma una decisione strutturale, assunta senza alcun confronto con la Regione. Una punizione per una città, per un territorio e per un'isola che faticosamente stanno rialzando la testa", ha affermato, evidenziando l'assenza di interlocuzione istituzionale. La presidente Todde ha poi ripercorso i tentativi di confronto avviati con il governo nazionale. "Il 3 dicembre ho scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per contestare il trasferimento in Sardegna di un numero elevato di detenuti al 41-bis, senza ottenere alcuna risposta. Prima ancora avevo chiesto al Ministro della Giustizia l'apertura di un confronto formale, che era stato garantito e poi disatteso. Non solo non mi sono state fornite risposte o rassicurazioni ma sono stata accusata di allarmismo", ha aggiunto. "È inaccettabile che un intero carcere venga ristrutturato e destinato esclusivamente a questo regime, concentrando in Sardegna costi, rischi e carichi che ricadono sulle comunità locali. Sull'isola intera - ha affermato, - Un'isola che sogna un riscatto con l'Einstein Telescope e che invece viene condannata senza appello alle infiltrazioni mafiose. La Sardegna ospita già il numero più alto di detenuti al 41-bis in rapporto alla popolazione, tutti non sardi". "I parlamentari sardi che sostengono questo governo vogliono essere complici di questo abominio o alzare la loro voce per dire che è ora di finirla? L'insularità non può essere usata come la nostra condanna", ha concluso la presidente Todde. (ANSA).
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