Torna La Piazza delle Lingue con focus sui dialetti italiani

(ANSA) - FIRENZE, 11 NOV - E' dedicata agli usi e alla percezione dei dialetti la quindicesima edizione de 'La Piazza delle Lingue', la manifestazione dell'Accademia della Crusca sulla lingua italiana. L'iniziativa si svolgerà a Firenze da domani al 14 novembre, proponendo incontri e spettacoli. Accademici e artisti dialogheranno su dialetto e letteratura, dialetto per il teatro e dialetto nella musica. L'obiettivo, spiega l'Accademia della Crusca, è quello di coinvolgere un pubblico ampio e variegato: non solo di specialisti, ma anche e soprattutto di appassionati di letteratura, musica e spettacolo, per riflettere sul ruolo della lingua e del dialetto. Il primo appuntamento, il 12 novembre, è dedicato ai dialetti nella quotidianità e nella letteratura: nella villa medicea di Castello a Firenze, sede dell'Accademia, dialogheranno gli accademici Nicola De Blasi, Annalisa Nesi e Giovanni Ruffino. A seguire lo spettacolo tratto da Le ragazze di San Frediano, di Vasco Pratolini, con Daniela Morozzi, Anna Meacci e Chiara Riondino. Il giorno successivo sarà dedicato ai dialetti in teatro. Nella sala della Musica del Museo Fondazione Zeffirelli, il presidente dell'Accademia Paolo D'Achille incontrerà Stefania Stefanelli della Scuola Normale superiore di Pisa. Segue lo spettacolo-racconto Milite ignoto Quindicidiciotto, scritto, diretto e interpretato da Mario Perrotta. La rassegna si concluderà il 14 con un focus sui dialetti nella musica contemporanea. Nella villa di Castello, Lorenzo Coveri (Accademico della Crusca) e Federica Gentile (giornalista) discuteranno con i cantanti Dadà e Marco Cambri che eseguiranno alcuni loro brani. "Quest'anno abbiamo deciso di dedicare La Piazza delle Lingue ai dialetti - ha spiegato Rita Librandi, vicepresidente dell'Accademia della Crusca - perché la situazione linguistica italiana è una situazione di plurilinguismo che ha sempre visto la convivenza pacifica tra l'italiano e i dialetti. Negli ultimi decenni hanno avuto una loro grande espansione in forme d'arte e quindi volevamo capire qual è la percezione che gli italiani hanno dei dialetti". "Per Firenze e la Toscana avere l'Accademia della Crusca è un fatto di straordinario prestigio - ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani. - La capacità di preservare i dialetti, attraverso la conoscenza e l'approfondimento, è qualcosa di molto importante e io vedo in questo convegno anche un segno di riconoscimento al nostro territorio". (ANSA).
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