Unicef 'servono politiche più inclusive per i minorenni migranti'

(ANSA) - ROMA, 18 DIC - In occasione della Giornata Internazionale del Migrante, l'Unicef ha organizzato il secondo confronto tra giovani con background migratorio in Italia e istituzioni su alcuni dei bisogni dei/delle giovani migranti e rifugiati in Italia. Attraverso la piattaforma Unicef U-Report On The Move, sono stati effettuati alcuni sondaggi a cui hanno partecipato oltre 1.289 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 19 anni sui temi dell'orientamento al lavoro, della salute mentale e la violenza di genere. I dati confermano un quadro eterogeneo rispetto all'accesso alle informazioni su formazione e lavoro. Il 23% ritiene di avere ricevuto informazioni insufficienti e il 32% di non averne ricevute. Sul piano dell'accompagnamento personale, solo 4 persone su 10 dichiarano di essersi sentite supportate nel perseguire i propri obiettivi; la metà di non aver ricevuto abbastanza supporto. Preoccupante il dato sulle esperienze di lavoro irregolare: il 44% ha lavorato senza contratto almeno una volta. Sul fronte della salute mentale, 5 giovani su 10 affermano di sentirsi ascoltati ma permane una quota non trascurabile che riferisce un sentimento di esclusione: il 13% si sente raramente ascoltato e il 10% mai. Quanto al sostegno emotivo, soltanto il 23% si sente sempre supportato, mentre il 49% lo percepisce solo a volte e il 28% non si sente sostenuto. Solo il 52% dei giovani sa con certezza cosa significhi violenza di genere, molti ragazzi e ragazze potrebbero di conseguenza non riconoscere situazioni di abuso o discriminazione. Anche la conoscenza dei servizi cui rivolgersi è limitata: solo il 35% sa a chi chiedere aiuto. In linea con questo dato, solo il 36% dichiara di conoscere i servizi presenti sul territorio. Infine, emerge una scarsa consapevolezza dei rischi online: 2 rispondenti su 10 non pensano che la violenza di genere possa manifestarsi anche nel mondo digitale. Questo indica la necessità di rafforzare l'educazione alla sicurezza digitale e alla prevenzione della violenza online. Durante la giornata, lo Steering Group - nato per promuovere il dialogo diretto tra pari e istituzioni, rafforzando la partecipazione di minorenni stranieri non accompagnati e giovani migranti e rifugiati/e nei processi decisionali - ha guidato una riflessione sulle esperienze dei minorenni e dei giovani con background migratorio in Italia, avanzando una serie di raccomandazioni rivolte alle Istituzioni. Tra le priorità emerse: la necessità di fornire informazioni chiare e accessibili, adattate a lingua, età e genere, garantendo la conoscenza dei diritti e dei servizi disponibili; la promozione di occasioni di formazione per operatori e operatrici coinvolti/e nei percorsi di Msna e giovani adulti; la creazione di spazi di dialogo e di partecipazione. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti del ministero dell'Interno, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ministero dell'Istruzione e del Merito, ministero della Salute, Dipartimento Pari Opportunità, Commissione Europea, direzione generale della Migrazione e degli affari interni (Home) e l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar). "Ogni volta che ascoltiamo la voce di minorenni non accompagnati e giovani presenti in Italia, facciamo un passo avanti per capire le loro sfide e costruire politiche di accoglienza più inclusive e rispondenti ai loro bisogni. La strada è lunga ma la presenza delle istituzioni all'incontro di oggi costituisce un momento importante per realizzare concretamente i diritti oltre che le aspirazioni di ragazze e ragazzi", ha dichiarato Nicola Dell'Arciprete, Coordinatore in Italia dell'Ufficio Unicef per l'Europa e l'Asia centrale. (ANSA).
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