Vespa, 'Fede in Rai tra inchieste e trasferte mitiche'

(di Michele Cassano) (ANSA) - ROMA, 02 SET - "Emilio è stato un grande giornalista ed un grande conduttore. Io ho ricordi meravigliosi e sono molto legato alla prima parte della sua carriera, quella meno nota oggi". Il grande pubblico ha in mente Emilio Fede alla guida del Tg4, il suo rapporto con Silvio Berlusconi, le vicende giudiziarie, ma Bruno Vespa preferisce ricordare il giornalista che, arrivato in Rai poco più che ventenne, divenne ben presto uno dei volti più noti della tv. "Era molto più grande di me - dice Vespa all'ANSA -, faceva parte della primissima generazione dei giornalisti Rai, insieme a Sergio Zavoli. Una generazione da cui tutti noi abbiamo imparato qualcosa". Fede fu inviato speciale in Africa per otto anni, documentò il periodo della decolonizzazione e dell'inizio delle guerre civili. "Le sue trasferte africane diventarono in qualche modo mitiche, se ne parlava in redazione", fa sapere il conduttore di Porta a Porta. Vespa lavorò fianco a fianco con il collega nella redazione di Tv7. "Siamo stati per parecchi anni dirimpettai di scrivania ed ho ricordi fantastici della parte meno nota della sua carriera - racconta -. Non sapeva solo stare in video. Realizzò grandi inchieste, a partire da quella sull'uso di un farmaco per gonfiare la carne, la famosa bistecca agli estrogeni". Fede approdò poi alla conduzione del Tg1 e nel 1981 ne diventò direttore pro tempore, fino al 1983. "Lui arrivava sempre un po' tardi, non era tanto puntale - aggiunge Vespa -. Ricordo che si truccava, si preparava e andava in video con la padronanza assoluta che aveva e che gli ha portato una grande popolarità". Vespa ricorda anche il lato umano di Fede, che è sempre stato un grande viveur. "Aveva una grandissima gioia di vivere - sottolinea -. Ricordo che nelle settimane libere andava in giro per l'Italia perché era un grande appassionato giocatore di poker. Allora, lì in redazione, lui e due suoi amici si riunivano in riunione per decidere dove andare a giocare la volta successiva". (ANSA).
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