Viggo Mortensen, il patriottismo si confonde con il nazionalismo

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - "Ho scelto 'Una giornata particolare', di Ettore Scola, perché questo film è scritto e realizzato con finezza e grande attenzione ai dettagli, con splendide interpretazioni di Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e anche perché il film solleva molti interrogativi su come un'intera nazione possa rinunciare all'istinto che resiste alla violazione dei diritti umani fondamentali delle persone e dei gruppi immaginati". Viggo Mortensen, ospite ieri sera al cinema Troisi di Roma, nell'ambito della serie di incontri programmati in occasione dell'Udienza del Papa con il mondo del cinema, che è tenuta ieri, lancia l'allarme sulla tenuta democratica nei paesi occidentali. L'attore statunitense ha scelto di introdurre, appunto, il capolavoro di Scola. "Si chiede come noi, come esseri umani - ha detto ancora -, possiamo dimenticare la visione che la discriminazione del gruppo è pericolosa per tutti i gruppi nella nostra società. Il patriottismo si confonde con il nazionalismo, come la pressione al conformismo, dovuta alla paura fisica ed economica, e consente l'ascesa di un nazionalismo brutale che elimina i concetti di compassione e di rispetto fondamentali per tutti i cittadini". "Ho visto questo film per la prima volta quasi 50 anni fa: mi ha commosso profondamente allora e di nuovo durante il lockdown dovuto al Covid, 5 anni fa, quando decisi di guardarlo insieme a molti altri film che avevo visto e apprezzato alla fine degli anni '70 - ha raccontato l'interprete de 'Il signore degli anelli' e 'La promessa dell'assassino' -. Forse più di tutti quelli, questo film mi è sembrato un fatto degli anni di cui parlo, la prima volta che l'ho visto, e il parallelismo tra la democrazia e la libertà di pensiero individuale nell'Italia del 1938 e quelle che affrontiamo oggi in Europa, come negli Stati Uniti, mi sono sembrati evidenti nel 2020, come lo sono oggi". "In questo film vediamo e sentiamo i segnali d'allarme di un'autocrazia fascista sempre più brutale, evidente già 87 anni fa, e potremo chiederci perché così poche persone si siano schierate a favore degli ideali democratici in quel tempo. Penso che dovremmo rispondere alla stessa domanda oggi - ha sottolineato ancora Mortensen -. Il Papa e il Vaticano usano la parola "speranza" quando parlano del ruolo che le arti, in particolare le storie cinematografiche, possono avere nella società. Un apprezzamento per l'espressione artistica e un sincero interesse per la cultura possono aiutarci a condividere buoni modelli di interazione, a dare priorità alla compassione e alla curiosità rispetto alla crudeltà e al pregiudizio". (ANSA).
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








