Zuppi, la pace si costruisce con garanzie e creatività

Il cardinale, alimentare la fiducia da Medio Oriente a Ucraina

(ANSA) - L'AQUILA, 03 NOV - "La pace non si impone. Si costruisce, pezzo per pezzo. Con creatività, giustizia e perdono". Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, interviene all'Aquila sul tema del dialogo e della risoluzione dei conflitti, a dialogo con il giovane autore Riccardo Pedicone. Secondo Zuppi, la pace non può essere frutto di un diktat. "La pace imposta dura poco - spiega - I motivi del conflitto, se non vengono affrontati, tornano a esplodere". Per questo, afferma, servono tre elementi indissolubili: pace, giustizia e perdono. "A volte uno arriva dopo l'altro - sottolinea - ma senza tutti e tre non si costruisce nulla di stabile". Il cardinale insiste su un concetto: per rendere credibile un processo di pace servono garanzie. "Uno dei problemi più grandi è la fiducia - spiega alla platea dell'Auditorium - Come può un palestinese fidarsi di un israeliano dopo tutto quello che è successo? E un israeliano fidarsi di un palestinese dopo il 7 ottobre, con tutte quelle persone uccise a sangue freddo?". Il ragionamento si estende anche alla guerra tra Russia e Ucraina: territori occupati, identità contrapposte, pressioni internazionali. "È complicato capire come se ne uscirà - aggiunge - Ma non possiamo accettare che un aggressore ridisegni i confini con la forza". Zuppi parla di un lavoro "artigianale", fatto di soluzioni concrete e creative, "perché la pace richiede risposte adatte a ciascun contesto, e non sono mai risposte semplici". (ANSA).

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