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Infocamere: nel 2018 start up in crescita, ma occhio ai finanziamenti. Le banche possono aiutare.

Il termine start up (in italiano neoimpresa) indica una nuova impresa nelle forme di un'organizzazione temporanea o una società di capitali in cerca di soluzioni organizzative e strategiche che siano ripetibili e possano crescere indefinitamente

In Italia le start up innovative sono in aumento. Lo dice l’ultimo rapporto trimestrale di Infocamere sui trend demografici e le performance economiche. Al 31 marzo 2018, il numero di start up innovative è risultato pari a 8.897 unità, in incremento di 506 unità (+6%) rispetto al dicembre 2017. Anche il capitale sociale complessivo sottoscritto è cresciuto passando da 423 milioni di euro del dicembre 2017 a 499 milioni di euro del marzo 2018 (+18%). La maggior parte delle start up fornisce servizi alle imprese, specie quelle informatiche e di comunicazione, ma sono presenti anche nel manufatturiero e nel commercio. Inoltre, il 7,4% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese è un’azienda innovativa. Dal punto di vista geografico, la gran parte delle start up si trova in Lombardia (24%), nel Lazio (10,2%) e in Emilia-Romagna (9,9%). Ma ve ne sono pure in Veneto (9,2%) e in Campania (7,4%).

Come si crea una start up? I passi fondamentali sono sette.
Anzitutto, capire come e quanto si può essere innovativi nel campo prescelto. Ma soprattutto capire il concetto stesso di innovazione. Per definirsi “innovativa” (articolo 25 Decreto Crescita 2.0) la start up deve avere “quale oggetto sociale, esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.
Secondo. In un progetto imprenditoriale il tempo è tutto. Arrivare al momento giusto può fare la differenza tra successo e insuccesso, o meglio, può generare un vantaggio non da poco.

In terzo luogo, l’iscrizione al Registro delle Imprese come start up innovativa può determinare vantaggi di natura burocratica e fiscale.
Ma dove creare la start up? In Italia si investe ancora poco, proprio a causa della burocrazia e dell’impressionante quantità di leggi e leggine. Però può essere il posto giusto per il tipo di business o per le competenze occorrenti.


Quinto. Rivolgersi a un avvocato per ottenere le informazioni giuste è consigliabile. Per il finanziamento – sesto passo – esistono diversi metodi: dal bootstrapping, vale a dire l’autofinanziamento, alla tecnica delle tre ‘Effe’, Family, Friends & Fools (famiglia, amici e ‘matti’), tradizionalmente i primissimi sostenitori della start up, ai business angels, figure imprenditoriali o manageriali a cui piace dare un contributo anche in termini di competenze apportate.
Ultimo, ma non minore, una buona start up ha bisogno di una buona squadra: dalla capacità di questa dipende la capacità di realizzare concretamente la missione dell’impresa e tradurla in successo.

A ciò gli investitori danno moltissima importanza. In tema di finanziamenti, la Banca di Credito Cooperativo di Roma offre il conto Impresiamo BCC 2.0. È un conto modulare, dedicato a ditte individuali e piccole e medie imprese, ideale per le piccole attività o per le attività ancora all'inizio, come appunto le start up. Il pacchetto di servizi, comprensivo di più strumenti bancari, permette di operare sul conto corrente in modo facile e veloce con un canone mensile che comprende 80 operazioni gratuite a trimestre, finanziamenti agevolati per importi fino a 50 mila euro, bancomat e carte di credito (nella versione ‘corporate’ anche a costo annuo agevolato).

La BCC di Roma è una società cooperativa a mutualità prevalente. Nata nel 1954 come Cassa Rurale e Artigiana dell’Agro Romano, oggi conta 183 agenzie distribuite nel Lazio, nell’Abruzzo interno e nell'area Alta Padovana. Con oltre 33 mila soci, 370 mila clienti e 1.500 dipendenti, è impegnata in attività di carattere sociale sul territorio. Fa parte del Credito Cooperativo italiano, composto da 289 istituti legati tra loro in un sistema a rete, diffuso in 2.651 comuni con 4.256 sportelli. Far parte di un paese non significa solo vivere sotto lo stesso cielo, ma condividere progetti e speranze, per dar vita ogni giorno al futuro che ci aspetta.
Il Futuro ha un volto conosciuto

Questo il messaggio della nuova campagna “Il futuro ha un volto conosciuto”. Iccrea Banca, oltre a essere la futura Capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo da lei promosso con le BCC, oggi controlla un insieme di aziende nate per supportare l’operatività delle banche di credito cooperativo e casse rurali e soddisfare le esigenze della loro clientela, imprese e privati, con un sistema integrato di prodotti e servizi. Le società del Gruppo bancario Iccrea aiutano le BCC e Casse Rurali a potenziare il loro posizionamento sul mercato locale, a essere efficienti e competitive, a massimizzare il valore aggiunto di banca al servizio dello sviluppo economico sul territorio. I prodotti e servizi offerti spaziano dal ramo finanziario a quello degli investimenti, includendo anche la consulenza, la finanza straordinaria d'impresa, la formazione per le strategie aziendali e l'intero comparto assicurativo (vita e danni) attraverso partecipazioni in Società che lavorano esclusivamente per il credito cooperativo.

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