Parodontite, guarire si può. E senza dolore

Sanguinamento gengivale, alitosi, abbassamento delle gengive, mobilità dentale, sensibilità al caldo e al freddo: sono sintomi comuni che spesso vengono trascurati. Eppure possono nascondere una patologia che non va sottovalutata: la parodontite. Comunemente conosciuta come piorrea, la parodontite è un'infezione cronica che colpisce i tessuti parodontali causando una progressiva perdita di tessuto osseo attorno ai denti. È una malattia subdola, spesso silente per anni, ma se non viene curata tempestivamente porta all'inevitabile perdita dei denti. Inoltre la parodontite può essere complice, come fattore scatenante o aggravante, di altre patologie importanti, apparentemente non correlate alla salute dei denti, tra cui il diabete, malattie autoimmuni, vari tipi di tumore, malattie neurodegenerative, osteoporosi, problemi cardiovascolari, infertilità femminile e altro.

Un sorriso sano non è quindi solo sinonimo di bellezza, i nostri denti giocano un ruolo fondamentale per la salute generale dell'organismo. E lanciano segnali inequivocabili che vanno ascoltati. Spesso però si finge di non sentirli. D'altronde, il dentista è tra i medici più temuti: paura del dolore, fastidio al suono degli strumenti, quella odiosa sensazione del trapano che sembra trafiggere il cervello... Beh, tutto questo è acqua passata. Grazie alle nuove tecniche odontoiatriche che si avvalgono di tecnologie avanzate, la parodontite, come molte altre malattie dei denti, si può curare una volta per tutte in maniera non invasiva, senza dolore e senza fastidi con la nuova terapia biologicamente guidata.

COME FUNZIONA. Innanzitutto si eseguono approfonditi esami di laboratorio, test bio-molecolari di semplice e veloce esecuzione per tutti, in grado di studiare il DNA dei microrganismi “vivi o morti” per individuare il “nemico” ed elaborare un trattamento personalizzato e mirato. Si passa poi alla cura vera e propria che consiste in ablazioni del tartaro molto approfondite eseguite con l'ausilio del microscopio operatorio (in modo da eliminare l’infezione) e in sedute non invasive di un laser con una specifica lunghezza d'onda in grado di sconfiggere l’infiammazione e stimolare la rigenerazione naturale dell’osso, fino ad ottenere la remissione totale della parodontite e salvare i denti. Il tutto limitando al massimo l'impatto chirurgico sul paziente, riducendo l'uso di antibiotici e risolvendo il problema una volta per tutte.