Caso plusvalenze, chiesto il rinvio a giudizio per l’Udinese per l’operazione Mandragora
Davanti al giudice compariranno il presidente Soldati e il vice Campoccia. Secondo la procura, il diritto di riscatto previsto dall’accordo con la Juventus era in realtà un obbligo

C’è la richiesta di rinvio a giudizio davanti al gip del tribunale di Udine per il caso plusvalenze che coinvolge l’ex giocatore dell’Udinese Rolando Mandragora. Davanti al giudice, il prossimo 24 febbraio, compariranno Franco Soldati, presidente dell’Udinese, difeso dall’avvocato Maurizio Conti, Stefano Campoccia, vicepresidente dei bianconeri, assistito dal legale Andrea Franchin, e l’Udinese Calcio spa, difeso dall’avvocato Maurizio Miculan.
Le accuse mosse nei loro confronti dalla Procura di Udine è di falso in comunicazione sociale, dichiarazione fraudolenta ed evasione dell’Ires.
Al centro della questione c’è l’acquisto di Mandragora, trasferitosi dalla Juventus al club friulano nel 2018 per poi essere ripreso dalla Vecchia Signora nel 2020 creando plusvalenza.
Un’operazione esercitata con un "diritto" di riscatto che avrebbe invece nascosto un "obbligo", poi esercitato dalla Juve per un valore complessivo di 20 milioni di euro. Valore considerato eccessivo dagli investigatori, soprattutto perché qualche anno dopo, nel 2022, il giocatore passò alla Fiorentina per una spesa di poco superiore agli 8 milioni di euro.
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