Femminicidio di Vigonza, Favero possessivo e geloso: ecco perché Giada aveva annullato le nozze
Gli amici raccontano di violenti litigi. Foto di lei con ecchimosi confermano la difficile convivenza. «Lei aveva paura di lui». Il matrimonio con tanto di inviti e abiti era stato programmato per il 21 settembre, ma Giada non voleva sposarlo. Il pm: lui ha perso la testa

Giada Zanola e Andrea Favero dovevano sposarsi a settembre. Poi, lei aveva annullato tutto.
«Aveva annullato le nozze perché non se la sentiva più», ha detto un amico di Favero, alla trasmissione di Rai1 'La vita in diretta', «Andrea era gelosissimo e possessivo. Giada una ragazza solare, che aveva voglia di vivere».
La 33enne, trovata morta sull’A4 a Vigonza dopo essere stata lanciata dal cavalcavia, sempre secondo gli amici, non aveva mai manifestato propositi suicidi, «anche perché era molto attaccata al suo bambino, una vera mamma».
In ogni ogni caso la ragazza «aveva già detto al compagno che voleva chiudere la storia».
La testimonianza dell’amica
Un'amica di Giada Zanola ha riferito agli inquirenti che la giovane aveva paura di Andrea Favero, il compagno di 38 anni. La testimone «riferiva che l'indagato era geloso della relazione della vittima con un altro uomo, arrivando a dire che la Zanola le aveva confidato di avere paura dell'indagato».
L’amica ha messo anche a verbale di avere visto «le foto delle ecchimosi riportate dalla vittima a seguito del litigio del 27 maggio 2024 e che i due litigavano con cadenza quotidiana, anche per motivi economici».
Di litigi «quasi all'ordine del giorno» ha riferito anche la madre dell'indagato.
Anche un altro testimone ha raccontato «di avere ricevuto dalla vittima confidenze sulle condotte violente dell'indagato culminate in almeno due episodi nei quali l'aveva afferrata per il collo». Anche lui ha spiegato di avere visto «le foto dei lividi sul corpo della donna»
Favero ha perso la testa per le nozze annullate
Andrea Favero «ha subito una serie di "colpi" che lo hanno caricato al punto di perdere completamente la testa e uccidere la Zanola». Così il pm nel decreto di fermo.
Tra questi «l'annullamento delle nozze già fissate per il 21 settembre 2024, con tanto di vestiti, anelli e partecipazioni già pronte, come riferito dalla madre dell'indagato».
Ma anche «i problemi economici; la vita da separati in casa; la relazione parallela apertamente instaurata dalla Zanola con un altro uomo; il cambio di lavoro che avrebbe reso quotidiana la frequentazione con quest'ultimo; la possibile fine della convivenza che avrebbe impedito all'indagato di avere rapporti; il pensiero di non avere una via d'uscita: "Voglio solo aggiungere che Giada per via di mio figlio mi teneva in pugno ed io non potevo fare altro che stare li'", come dichiarato dallo stesso indagato».
Inoltre il pm cita «la rottura delle fotografie da parte della Zanola durante il litigio del 27 maggio 2024 (nel corso della perquisizione le foto strappate sono state recuperate e sequestrate), che rappresentava plasticamente la separazione tra lui e la donna e tra lui ed il figlio e le continue minacce della Zanola di togliergli il figlio e non farglielo pù vedere, reiterate anche e soprattutto pochi istanti prima dell'omicidio».
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