In edicola l’Almanacco dei rimedi popolari

Tiziana Granata, esperta di cultura popolare ed esoterismo,  spiega la genesi e l’applicazione di molte credenze

Solo poche generazioni fa la scienza e la farmacopea moderna non esistevano e il ricorso ai medici è stato privilegio di pochi fino al XIX secolo: la maggior parte della gente nasceva, viveva e moriva senza venire mai a contatto con la medicina ufficiale, inoltre si riteneva per lo più che le malattie fossero portate da figure sovrannaturali maligne e che per guarirne si dovesse dunque fare appello a forze uguali e contrarie.

Oggi la situazione è fortunatamente ben diversa, eppure molte di quelle antiche convinzioni ancora risuonano nelle raccomandazioni e nei detti, accompagnandosi ad alcuni rimedi “spicci” basati sull’utilizzo di piante ed erbe assai diffuse nel nostro Paese.

Tiziana Granata, esperta di cultura popolare ed esoterismo nonché fondatrice della pagina Facebook “Fuochi nella nebbia” dove racconta sopravvivenze pagane e tradizioni del Nord Italia, nel suo volume “Almanacco dei rimedi popolari” ci spiega in modo approfondito la genesi e l’applicazione di tali credenze che, in numerosi casi, potremmo scoprire di conoscere già, perlomeno a grandi linee.

L’intento del libro, pubblicato con la casa editrice Editoriale Programma e in uscita in allegato al nostro quotidiano, non è certo quello di proporre un’alternativa fantasiosa alla ben più efficace farmacologia odierna e scientifica, bensì si prefigge di esporre e tramandare le nostre radici: la medicina popolare infatti proviene dalla storia e dal territorio e riemerge dal passato quando meno ce lo aspettiamo in abitudini, teorie e gesti scaramantici. Ci ricorda una parte della nostra cultura che spesso veniva trasmessa solo oralmente e che proprio per questo rischia di venire dimenticata, anche se ne sentiamo spesso l’eco senza attribuirle una qualche spiegazione che possa sembrare logica.

Pensiamo alla castagna matta da mettere in tasca per scongiurare il raffreddore, alla camomilla da bere la sera per conciliare il sonno, oppure alla convinzione che più una medicina è cattiva, più sarà efficace: sono tutte reminiscenze di un passato non troppo lontano e analizzandone le origini, se ne comprende anche il senso.

La camomilla svolge effettivamente una blanda azione rilassante, la castagna matta veniva impiegata per curare i problemi respiratori dei cavalli perché contiene escina (un principio attivo presente anche nei farmaci antinfiammatori); la medicina disgustosa, invece, doveva sortire tale effetto anche negli spiriti della malattia per indurli a lasciare il corpo del malcapitato.

Abbiamo poi le formule invocanti santi e angeli, i pellegrinaggi verso un determinato luogo di culto e guarigione, persino l’utilizzo di certi oggetti di uso comune, come setacci o cordicelle, e naturalmente tutti quei proverbi che svolgevano un ruolo di prevenzione in assenza di norme ufficiali.

I rimedi per ciascuna patologia

Diviso per patologie, il libro elenca i rituali che si ritenevano più adatti per contrastarle, le figure religiose da invocare per chiedere un aiuto dall’alto, persino alcune ricette tra tisane e unguenti che possono risultare tuttora utili. Da una pagina all’altra veniamo trasportati in un viaggio che attraversa paganesimo e cristianesimo, tradizioni locali e dialetti, erboristeria e superstizione, alla riscoperta di un vero e proprio mondo che trasuda “magia” tanto quanto una saga fantasy, e che invece, fino a non molto tempo fa, era più reale e vivo di quanto potremmo immaginare.

Medici, privilegio per pochi

Solo poche generazioni fa la scienza e la farmacopea moderna non esistevano e il ricorso ai medici è stato privilegio di pochi fino al XIX secolo. In generale si riteneva che le malattie fossero portate da figure sovrannaturali maligne e che per guarirne si dovesse dunque fare appello a forze uguali e contrarie: ecco quindi che per riuscire a contrastarle si trovavano svariate soluzioni, a volte basate sull’esperienza concreta come nell’utilizzo di erbe e cibi, ma più spesso accompagnate da rituali, scongiuri e invocazioni che intrecciavano sacro e pagano, terreno e ultraterreno.

L’eco di queste antiche credenze è sopravvissuta fino a noi: la medicina popolare nasce infatti dalla storia e dal territorio e riemerge dal passato quando meno ce lo aspettiamo in abitudini, convinzioni e gesti scaramantici. Ce la portiamo dietro senza pensarci e ogni tanto la ritroviamo: è come la castagna matta che abbiamo raccolto l’anno scorso e teniamo ancora nella tasca del cappotto, così non ci viene il raffreddore.

La scheda

Numero pagine: 168
Formato: 11 x 20 cm
Prezzo (in abbinata): 8.90 €

In edicola da: 28 maggio 2024

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