Dopo Gesù con i pantaloni rosa, il manichino con la corona di spine: la nuova provocazione del negozio di vestiti
Il titolare del Gazoline, con negozi a San Vito al Tagliamento e Portogruaro, accusato di blasfemia. Per le sue iniziative è stato anche invitato in tivù, lui si giustifica: «Una iniziativa contro il bullismo, chi ne è vittima viene messo in croce»

Finiscono nella bufera Andrea e Bruno Leandrin, il primo di Annone e il secondo di Portogruaro. Hanno creato un manichino con corona di spine per lanciare la nuova linea dei negozi di loro proprietà Gazoline.
Andrea Leandrin venerdì 24 ottobre è stato ospite di Mattino 5. È stato invitato a parlare della sua pubblicità e della sua vetrina del negozio di San Vito al Tagliamento nel vicino Friuli. Due le discriminanti. La prima è un camion vela in cui appare Gesù in croce con i pantaloni rosa. La seconda è un manichino che indossa i pantaloni rosa e una corona di spine con addosso scritte “Stop al bullismo”.
Leandrin era in collegamento dal negozio mentre in studio lo incalzava una giornalista milanese che si è professata offesa dalla pubblicità: «Cristo in croce non è un’immagine adatta alla sua propaganda. Lei ha solo creato un’operazione pubblicitaria sfruttando la Fede».
Incalzato anche dal conduttore Francesco Vecchi, Andrea Leandrin ha avuto modo, però, di spiegare l’intento che si nasconde dietro la sua svolta pubblicitaria: accendere i riflettori sul tema del bullismo.
«Nella vetrina che allestirò la prossima settimana anche a Portogruaro», spiega, «ho infilato i pantaloni rosa del mio negozio sul manichino che impersona Gesù dotato anche di corona di spine. In passato ho utilizzato un umanoide nel presepe per avvicinare i giovani. Io sono credente e ho visto il film “Il ragazzo coi pantaloni rosa”. Il mio intento è quello di far capire che un giovane bullizzato viene crocifisso. E che il bullismo non si può più tollerare».
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