Bortuzzo e il paragolf: «Così mi rialzo e vedo il mondo da un’altra prospettiva»
Il nuotatore, nato a Trieste e cresciuto a Morgano, in provincia di Treviso, è in carrozzina da quando nel 2019 fu colpito per errore in una sparatoria a Roma: «Il mio sogno è tornare a camminare»

«Il paragolf mi fa vedere il mondo da un'altra prospettiva. Spero sempre un giorno di poter camminare». La voce di Manuel Bortuzzo tradisce emozione.
Era febbraio 2019, quando per uno scambio di persona fu colpito in una sparatoria nel quartiere romano dell'Axa, ritrovandosi in carrozzina. Era un nuotatore di grandi speranze, ma la vita all'improvviso cambiò.
A distanza di quasi sette anni, grazie al paragolfer, carrozzina elettrica che lo fa alzare e gli consente di mettersi in piedi, prova sensazioni che parevano dimenticate. Tutto merito della nuova passione per bastoni, buche, green.
L'ultima sfida di Manuel, ma non l'unica.
Il nuoto, con l'obiettivo Paralimpiadi di Los Angeles, rimane un punto fermo. «E nel 2026 mi attende qualche nuova esperienza in tv», precisa il 26enne ranista bronzo a Parigi 2024, nato a Trieste, cresciuto a Morgano, ora a Guidonia. La scintilla? Vicino a casa c'è il Golf Club Marco Simone, lo stesso della Ryder Cup 2023. Per giocare sale sul paragolfer, che gli consente di spostarsi da una buca all'altra. E, soprattutto, di alzarsi, quando è il momento di provare a imbucare.
«La cosa più bella è che mi permette di alzarmi, significa tantissimo per il benessere fisico e soprattutto morale», racconta, «finalmente riesco a vedere la realtà dalla mia stessa altezza, posso guardare negli occhi l'allenatore. Una spinta in più per credere nel progresso della scienza. Spero sempre di poter camminare un giorno sulle mie gambe. Ma non dimentico l'agonismo: nel 2026 vorrei partecipare ad alcune gare». Il tutto grazie a un mezzo high tech: «Uno strumento voluminoso, pesante, costoso. Ma mi dà tanto. In Italia ce ne sono pochissimi: tre-quattro. Mi piacerebbe farlo conoscere, nei circoli inglesi lo prendi a noleggio».
Gli allenamenti li ha cominciati quest'estate, complice un incontro casuale a maggio: «Con Fabrizio Graziani, anima del circolo, alla pompa di benzina. Sono tornato a guardare il mondo da un'altra altezza». —
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