Gli applausi e l’abbraccio con la mamma: “Pieroad” accolto da star a Trieste
Il vicentino Nicolò Guarrera domenica è approdato in piazza Unità dopo aver concluso il giro del mondo a piedi in cinque anni: «Ora la prossima avventura»

Accoglienza da star in piazza Unità per Nicolò Guarrera, noto sui social come “Pieroad”, che domenica ha concluso a Trieste il suo giro del mondo a piedi, dopo cinque anni di cammino. Oltre 200 le persone che l’hanno aspettato, molte giunte in città da tutta Italia.
Un bagno di folla per il ragazzo di 32 anni, partito da Malo, in provincia di Vicenza, e seguito online nella sua avventura da centinaia di migliaia di follower. A tutti aveva dato appuntamento in piazza Unità nei mesi scorsi, per festeggiare la fine dell’impresa e la sua prima tappa italiana al rientro.
Molti dei suoi fans lo hanno raggiunto arrivando da Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto e da altre regioni. E così tanti triestini. Il suo ingresso in piazza è stato accolto da un lungo applauso e il primo abbraccio è stato per i genitori, papà Giovanni e mamma Giovanna, che in realtà lo avevano già raggiunto qualche mese fa per una vacanza insieme in Grecia.

Le persone si sono scatenate tra selfie, foto e video; tante anche le domande che gli sono state rivolte, soprattutto sulle emozioni provate negli ultimi giorni. Tra gli appassionati che hanno seguito con affetto il percorso del trentaduenne, anche diversi bambini, come Stefano, 10 anni, triestino, accompagnato da mamma Elisa. «Guardiamo ogni giorno il suo profilo, da circa un anno, è un’emozione vederlo oggi. Da grande – ha raccontato il bimbo – voglio fare anch’io il giro del mondo, ma in bici».
Una signora ha portato a Guarrera pure uno spritz, visto che lui, sempre sui social, aveva detto di volere celebrare il suo ritorno proprio con un bicchiere bevuto con la gente. «Non mi aspettavo davvero questa accoglienza – ha detto il giovane giramondo – non pensavo che una cosa così semplice come un cammino potesse raccogliere tante persone».
«Alcuni dei momenti più difficili – ha ricordato ripercorrendo il viaggio – sono stati nel deserto australiano e durante l’attraversata dell’oceano Atlantico. Tra i più belli, e ce ne sono tantissimi, gli incontri con persone molto gentili e ospitali. Ma non è finita qui – ha precisato “Pieroad” – mi mancano ancora circa 15 giorni a piedi per rientrare a casa».
Anche a Malo lo attende una festa. E lì la famiglia spera che almeno per un po’ non riparta. «Sappiamo che deve scrivere un libro sul viaggio – anticipano i genitori – quindi sicuramente dovrà stare seduto, a raccogliere i pensieri e a preparare i testi, ma sappiamo bene che non sa stare fermo, magari gli proporremo qualche passeggiata insieme, nei dintorni».
Quanto al lungo viaggio in solitaria, «quando ce ne ha parlato eravamo naturalmente preoccupati – aggiungono – ma non l’abbiamo mai ostacolato, e siamo felici per quello che ha fatto. Inizialmente abbiamo messo solo dei paletti, volevamo poterlo seguire attraverso il Gps ed essere sicuri che stesse sempre bene. In questi anni i contatti sono stati costanti, ci siamo anche visti, e quindi tutto è andato per il meglio, e siamo contenti di poterlo riabbracciare».
Tante le foto scattate dalla gente anche al carrellino “Ezio”, il mezzo con cui Nicolò ha trasportato in tutto il mondo le poche cose che ha utilizzato per vivere, diventato ovunque un compagno di viaggio presente nei video e nelle immagini. «Ora aspettiamo la tua prossima avventura», gli hanno detto in molti, stringendogli la mano e complimentandosi per l’impresa.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova